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Frasi celebri

Frasi celebri

Citazioni, frasi, frasi di film, proverbi, massime, detti, sentenze, motti, adagi, aforismi, insomma una breve frase che condensa - similmente alle antiche locuzioni latine - un principio specifico o un più generale sapere filosofico o morale.

"Una verità detta in poche parole; epperò detta in modo da stupire più di una menzogna."

(Giovanni Papini, Dizionario dell'Omo Selvatico)

Le più belle, le più spiritose, le più curiose, le più strane, le più vere di tutti i tempi, le trovate quotidianamente qui.

in questa foto ride e si frega le mani, occhiali spessi fronte alta, orecchie a sventola pochi capelli grigi, sempre vestito in giacca e cravatta

Giulio Andreotti

(1919 – 2013)
Politico, scrittore e giornalista italiano.

Aforismi di Giulio Andreotti

  • Un mio amico siciliano mi diceva che il potere logora chi non ce l'ha.
  • A parlare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina.
  • L'umiltà è una virtù stupenda. Ma non quando si esercita nella dichiarazione dei redditi.
  • A parte le guerre puniche, mi viene attribuito veramente tutto.
  • La cattiveria dei buoni è pericolosissima.
  • Non basta avere ragione: bisogna avere anche qualcuno che te la dia.
  • [Sullo sciopero della fame attuato dalla senatrice Franca Rame contro l'allargamento della base militare di Vicenza] Assicuro la gentile collega che può contare sulla mia solidarietà: tra un pasto e l'altro non prenderò cibo.
  • Chiudo un occhio sui peccati di gola purché non si consumino con troppi generi d'importazione danneggiando la bilancia commerciale. Almeno per l'attuale periodo perfezionerei un famoso detto popolare: "Moglie, cibi e buoi...", comprendendo in questi ultimi soprattutto quelli destinati a bistecche.
  • Nella sua semplicità popolare il cittadino non sofisticato, passando dinanzi al parlamento o ai ministeri, è talora indotto a porre il dubbio se sia proprio lì che si governi l'Italia.
  • Amo talmente tanto la Germania che ne preferivo due.
  • Aveva spiccatissimo il senso della famiglia. Era infatti bigamo ed oltre.
  • Ci sono pazzi che credono di essere Napoleone e pazzi che credono di poter risanare le ferrovie dello Stato.
  • Ho visto nascere la Prima Repubblica, e forse anche la Seconda. Mi auguro di vedere la Terza.
  • I miei amici che facevano sport sono morti da tempo.
  • Meglio tirare a campare che tirare le cuoia.
  • Vi è un genere pericoloso di numismatici: i collezionisti di moneta corrente.
  • I Verdi sono come i cocomeri: verdi fuori ma rossi dentro.
  • Preferisco andare ai battesimi piuttosto che ai funerali.
  • Cosa vorrei sulla mia epigrafe? Data di nascita, data di morte. Punto. Le parole delle epigrafi sono tutte uguali. A leggerle uno si chiede: ma scusate, se sono tutti buoni, dov'è il cimitero dei cattivi?
  • So di essere di media statura, ma non vedo giganti intorno a me.

Poiché il tempo non è una persona
che potremo raggiungere sulla strada
quando se ne sarà andata,

onoriamolo con letizia e allegrezza di spirito
quando ci passa accanto.

Non è difficile muovere obiezioni
al discorso pronunciato da altri,
anzi è quanto mai facile;

ben più faticoso, invece, 
è contrapporne uno migliore.

 

Nessuna forma di amore
ha tanto rispetto della libertà dell'altro

come l'amicizia. 

una vecchia foto in bianco e nero il personaggio ad un comizio grida davanti ad un microfono lui è un bell'uomo posato con i capelli corti

Luciano Lama

(Gambettola, 14 ottobre 1921 – Roma, 31 maggio 1996)
Luciano Lama è stato un sindacalista, politico e partigiano italiano, noto per essere stato il segretario della CGIL dal 1970 al 1986.

Aforismi e Citazioni di Luciano Lama

  • Bisogna lasciare il passo alle nuove generazioni: anche perché se non glielo lasci se lo prendono comunque.
  • [sugli anni di piombo] L'Italia in quegli anni ha rischiato grosso... la battaglia ci ha assorbito completamente. Cosí, non abbiamo visto con la chiarezza necessaria il resto.
  • [parlando di se stesso] C’è gente come la pesca, tenera di fuori e dura di dentro. C’è gente come la noce, dura di fuori e tenera di dentro. Io cerco di essere come la pesca…
  • L’accordo con Gianni Agnelli sul punto unico di contingenza del 1975, in quel momento inevitabile,  fu una scelta sbagliata, portò all'appiattimento dei salari peggio che in Unione Sovietica.
  • Noi non possiamo più obbligare le aziende a trattenere alle loro dipendenze un numero di lavoratori che esorbita le loro possibilità produttive, né possiamo continuare a pretendere che la Cassa integrazione assista in via permanente i lavoratori eccedenti.
  • Il sindacato è un soggetto politico, unitario ed autonomo.
  • La nostra politica rivendicativa è passata spesso al di sopra di una realtà che stava modificandosi senza riuscire a recepirne gli aspetti più originali e nascosti.
  • Abbiamo ancora una volta la dimostrazione che non basta cambiare il rapporto di forza in fabbrica, né basta estendere questo rapporto dalla fabbrica alla società, se non investiamo contemporaneamente le strutture statali, le regioni, gli enti locali e quindi le forze politiche.
  • Il contesto politico decide, anche di noi e delle nostre lotte, così come le nostre lotte influiscono sul contesto politico.
  • Se vogliamo essere coerenti con l'obiettivo di far diminuire la disoccupazione è chiaro che il miglioramento delle condizioni degli operai occupati deve passare in seconda linea.
  • Capita spesso che i lavoratori in cassa integrazione trovino un altro lavoro, un lavoro nero, e contemporaneamente beneficino del salario corrisposto dalla Cassa. Questi fenomeni, specie al nord, sono abbastanza diffusi. E debbono assolutamente cessare.
  • Siamo il paese dove l’orario di lavoro effettivo è uno dei più bassi tra i paesi industriali evoluti. Lavoriamo mediamente 40 ore settimanali e abbiamo un numero di festività più alto che altrove. Il problema si risolve soltanto con una ripresa dello sviluppo.

La generosità

è sempre sacrificio di sé, ne è l'essenza.

L'amore
che non si rinnova ogni giorno,
diventa:

prima un'abitudine
e poi una schiavitù. 

Una parola

può essere più preziosa
di tutti i tesori della terra. 

molto tondo faccia simpatica con le guance piene baffetti occhiaie molto pronunciate

Aldo Fabrizi

(Roma, 1º novembre 1905 – 2 aprile 1990)
Aldo Fabrizi è stato un attore, regista, sceneggiatore, produttore e poeta italiano.Attore versatile, dotato di grande espressività; nel corso della sua carriera ha avuto modo di misurarsi sia in ruoli comici che drammatici. È stato inoltre, insieme ad Alberto Sordi e Anna Magnani, una personalità essenziale per quanto riguarda la rappresentazione della romanità nel cinema.

Poesia di Aldo Fabrizi

Magnà e dormì

So' du' vizietti, me diceva nonno,
che mai nessuno te li pò levà,
perché so' necessari pe' campà
sin dar momento che venimo ar monno.
Er primo vizio provoca er seconno:
er sonno mette fame e fà magnà,
doppo magnato t'aripija sonno
poi t'arzi, magni e torni a riposà.
Insomma, la magnata e la dormita,
massimamente in una certa età,
so' l'uniche du' gioje de la vita.
La sola differenza è questa qui:
che pure si ciài sonno pòi magnà,
ma si ciài fame mica pòi dormì.

Aforismi e Citazioni di Aldo Fabrizi

  • Dice: che è che gira, la terra intorno al sole o il sole intorno alla terra? Dico: boh, non ci ho mai fatto caso.
  • Cosa vuol capire lei? Con quella faccia!
  • Chi vince la battaglia con la coscienza, ha vinto la guerra dell'esistenza.
  • Oh non è difficile morir bene: difficile è vivere bene.
  • Ci sono tante cose che ci fanno male eppure le facciamo lo stesso.
  • Antonio: Ma io chiedo l'annullamento, sa?
    D'amore: No, lo chiedo io l'annullamento!
    Antonio: Prego, l'ho detto prima io!
    D'amore: Ma io lo chiedo attraverso la Sacra Rota!
    Antonio: Quale ruota?  
    D'amore: Quella di Roma!
    Antonio: Ed io per tutte le ruote, ha capito? 
    (Da "Totò, Fabrizi e i giovani d'oggi")
  • Te sparo sai!
    Non puoi!
    E perché?
    Puoi sparare solo per legittima difesa: io non offendo!
    Va bè, allora sparo in aria a scopo intimidatorio!
    E va bè, io non mi intimido e resto qua!
    (dal Film Guardie e Ladri)
  • Di buona forchetta come l'amico e collega Ugo Tognazzi, coltivava l'hobby della gastronomia e amava in modo particolare gli spaghetti aglio olio e peperoncino. Sulla pasta e le sue tante e diverse ricette scrisse anche alcune poesie in dialetto romanesco. 

Il denaro è una specie di sesto senso,

senza il quale non si può
fare pienamente uso degli altri cinque.

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