Frasi celebri
Citazioni, frasi, frasi di film, proverbi, massime, detti, sentenze, motti, adagi, aforismi, insomma una breve frase che condensa - similmente alle antiche locuzioni latine - un principio specifico o un più generale sapere filosofico o morale.
"Una verità detta in poche parole; epperò detta in modo da stupire più di una menzogna."
(Giovanni Papini, Dizionario dell'Omo Selvatico)
Le più belle, le più spiritose, le più curiose, le più strane, le più vere di tutti i tempi, le trovate quotidianamente qui.
Riflettere è considerevolmente laborioso;
ecco perché molta gente preferisce giudicare.
Zygmunt Bauman
(Poznań, Polonia 19 novembre 1925 – Leeds, Inghilterra 9 gennaio 2017)
È stato un sociologo e filosofo polacco di origini ebraiche.
Aforismi e Citazioni di Zygmunt Bauman
- La nostra vita è un'opera d'arte ‐ che lo sappiamo o no, che ci piaccia o no. Per viverla come esige l'arte della vita dobbiamo ‐ come ogni artista, quale che sia la sua arte ‐ porci delle sfide difficili (almeno nel momento in cui ce le poniamo) da contrastare a distanza ravvicinata; dobbiamo scegliere obiettivi che siano (almeno nel momento in cui li scegliamo) ben oltre la nostra portata, e standard di eccellenza irritanti per il loro modo ostinato di stare (almeno per quanto si è visto fino allora) ben al di là di ciò che abbiamo saputo fare o che avremmo la capacità di fare. Dobbiamo tentare l'impossibile. E possiamo solo sperare ‐ senza poterci basare su previsioni affidabili e tanto meno certe ‐ di riuscire prima o poi, con uno sforzo lungo e lancinante, a eguagliare quegli standard e a raggiungere quegli obiettivi, dimostrandoci così all'altezza della sfida.
- L'incertezza è l'habitat naturale della vita umana, sebbene la speranza di sfuggire ad essa sia il motore delle attività umane. Sfuggire all'incertezza è un ingrediente fondamentale, o almeno il tacito presupposto, di qualsiasi immagine composita della felicità. È per questo che una felicità "autentica, adeguata e totale" sembra rimanere costantemente a una certa distanza da noi: come un orizzonte che, come tutti gli orizzonti, si allontana ogni volta che cerchiamo di avvicinarci a esso.
- Penso che la cosa più eccitante, creativa e fiduciosa nell'azione umana sia precisamente il disaccordo, lo scontro tra diverse opinioni, tra diverse visioni del giusto, dell'ingiusto, e così via. Nell'idea dell'armonia e del consenso universale, c'è un odore davvero spiacevole di tendenze totalitarie, rendere tutti uniformi, rendere tutti uguali.
- Il terreno su cui poggiano le nostre prospettive di vita è notoriamente instabile, come sono instabili i nostri posti di lavoro e le società che li offrono, i nostri partner e le nostre reti di amicizie, la posizione di cui godiamo nella società in generale e l'autostima e la fiducia in noi stessi che ne conseguono. Il "progresso", un tempo la manifestazione più estrema dell'ottimismo radicale e promessa di felicità universalmente condivisa e duratura, si è spostato all'altra estremità dell'asse delle aspettative, connotata da distopia e fatalismo: adesso "progresso" sta ad indicare la minaccia di un cambiamento inesorabile e ineludibile che invece di promettere pace e sollievo non preannuncia altro che crisi e affanni continui, senza un attimo di tregua.
- Chiamiamo "pulizia" la rimozione di ciò che è indesiderabile, il ristabilimento dell'ordine. "Pulizia" significa ordine.
- Il progresso è diventato una sorta di "gioco delle sedie" senza fine e senza sosta, in cui un momento di distrazione si traduce in sconfitta irreversibile ed esclusione irrevocabile. Invece di grandi aspettative di sogni d'oro, il "progresso" evoca un'insonnia piena di incubi di "essere lasciati indietro", di perdere il treno, o di cadere dal finestrino di un veicolo che accelera in fretta.
- Tutti i punti di riferimento che davano solidità al mondo e favorivano la logica nella selezione delle strategie di vita (i posti di lavoro, le capacità, i legami personali, i modelli di convenienza e decoro, i concetti di salute e malattia, i valori che si pensava andassero coltivati e i modi collaudati per farlo), tutti questi e molti altri punti di riferimento un tempo stabili sembrano in piena trasformazione. Si ha la sensazione che vengano giocati molti giochi contemporaneamente, e che durante il gioco cambino le regole di ciascuno.
- L'attenzione verso il corpo si è trasformata in una preoccupazione assoluta e nel più ambito passatempo della nostra epoca.
- Oggi, il modo con cui guadagniamo i mezzi per vivere, i valori della professionalità, la valutazione che la società dà alle virtù e ai successi, i legami intimi e i diritti acquisiti, tutto questo è fragile, provvisorio e soggetto alla revoca. E nessuno sa quando e da dove arriverà il colpo fatale. Mentre i nostri antenati sapevano bene che occorreva avere paura di lupi affamati o dei banditi sui cigli delle strade. Non è quindi l'astrazione a rendere i pericoli apparenza più gravi, ma la difficoltà di collocarli, e quindi di evitarli e di controbatterli.
- Ordine vuol dire la cosa giusta al posto giusto e al momento giusto. Sono i confini a determinare quali sono le cose, i luoghi e i momenti giusti.
Viviamo in un mondo
in cui ci nascondiamo per fare l'amore,
mentre la violenza e l'odio
si diffondono alla luce del sole.
Ognissanti
È il 1 Novembre, festa di Ognissanti: ecco una bella raccolta di pensieri e riflessioni all'uopo.
Aforismi e citazioni di Ognissanti
- I Santi ci ricordano che gli uomini possono essere Grandi anche nelle piccole cose. (Stephen Littleword)
- Essere un uomo grande e un santo per se stesso, ecco l’unica cosa importante. (Charles Baudelaire)
- Tutti gli uomini sono santi, se prendono veramente sul serio i propri pensieri e le proprie azioni. Chi reputa che una cosa sia giusta deve anche farla. (Hermann Hesse)
- Dove è odio, fa’ che io porti l’amore. Dove è offesa, che io porti il perdono. Dove è discordia, che io porti l’unione. Dove è dubbio, che io porti la fede. Dove è errore, che io porti la verità. Dove è disperazione, che io porti la speranza. Dove è tristezza, che io porti la gioia. Dove sono le tenebre, che io porti la luce. (San Francesco)
- Vuoi essere un grande? Comincia con l’essere piccolo. Vuoi erigere un edificio che arrivi fino al cielo? Costruisci prima le fondamenta dell’umiltà. (Sant’Agostino)
- Iniziate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile, e alla fine vi ritroverete a fare ciò che credevate impossibile. (S. Francesco D’Assisi)
- È meglio illuminare gli altri nel vostro cammino anziché brillare solo per se stessi. (S. Tommaso d’Aquino)
- Il peccato inizia con l’amare ciò che Dio odia, e odiare ciò che Dio ama. (Santa Caterina da Siena)
- Non rimandate a domani il bene che potete esercitare oggi, perché domani potreste non avere più il tempo (Don Bosco)
- I Santi sono degli Angeli nel cielo che indicano la via di un Dio che si fa Uomo per noi. (Stephen Littleword)
- Io cerco per sapere, non per avere un’opinione (Sant’Agostino)
- Dove c’è amore non c’è bisogno del perdono, perché quando ami, ami e basta (Sant’Agostino)
- Prega per comprendere (Sant’Agostino)
- I santi cercarono sempre di stare nascosti e di non apparire santi, e non hanno potuto perché quanto più si nascondevano e quanto più occultavano l’opere loro, tanto più Iddio le manifestava agli altri. (Girolamo Savonarola)
- Ama ed Egli si avvicinerà, ama ed egli abiterà in te (Sant’Agostino)
C'è traccia di Dio ovunque
osservo la natura, i colori,
un fiore che nutre una farfalla,
vangeli dalle immagini sublimi!
José de Sousa Saramago
(Azinhaga, 16 novembre 1922 – Tías, 18 giugno 2010)
È stato uno scrittore, giornalista, drammaturgo, poeta e critico letterario portoghese, premio Nobel per la letteratura nel 1998.
Aforismi di José Saramago
- L'uomo ha bisogno di fare la sua provvista di sogni.
- Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, la pietra che ha cambiato posto.
- Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre.
- Il viaggio non finisce mai, solo i viaggiatori finiscono.
- Oltre alla conversazione delle donne, sono i sogni che trattengono il mondo nella sua orbita.
- La gioventù non sa quel che può, la maturità non può quel che sa.
- I viaggiatori possono prolungarsi in memoria, in ricordo, in narrazione. Quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto: "Non c'è altro da vedere", sapeva che non era vero.
- Non è la dimensione del vaso che importa, ma quello che ognuno di noi riesce a mettervi, anche se dovrà traboccare e andare perduto.
- Siamo in guerra ed è una guerra di accerchiamento, ognuno di noi assedia l'altro ed è assediato, vogliamo abbattere le mura dell'altro e mantenere le nostre. L'amore verrà quando non ci saranno più barriere, l'amore è la fine dell'assedio.
- E se il cuore non ha capito, non arriva ad esser menzogna il detto della bocca, ma piuttosto assenza.
- Il mondo sarebbe assai migliore se ciascuno si accontentasse di quello che dice, senza aspettarsi che gli rispondano, e soprattutto senza chiederlo né desiderarlo.
John Fitzgerald Kennedy, comunemente chiamato John Kennedy o solo JFK
(Brookline, 29 maggio 1917 – Dallas, 22 novembre 1963)
John Kennedy è stato un politico statunitense e il 35º presidente degli Stati Uniti d'America.
Aforismi e Citazioni di John Kennedy
- Cambiare è la regola della vita. Quelli che guardano al passato o al presente, certamente perderanno il futuro.
- Un uomo fa quello che è suo dovere fare, quali che siano le conseguenze personali, quali che siano gli ostacoli, i pericoli o le pressioni. Questa è la base di tutta la moralità umana.
Scritta in cinese la parola crisi è composta di due caratteri. Uno rappresenta il pericolo e l'altro rappresenta l'opportunità. - Non chiedetevi cosa può fare il vostro paese per voi. Chiedetevi che cosa potete fare voi per il vostro paese.
- Il massimo della stupidità si raggiunge non tanto ingannando gli altri ma se stessi, sapendolo. Si può ingannare tutti una volta, qualcuno qualche volta, mai tutti per sempre.
- Il conformismo è il carceriere della libertà e il nemico della crescita.
- L'umanità deve mettere fine alla guerra, o la guerra metterà fine all'umanità.
- Perdona i nemici, ma non dimenticare mai i loro nomi.
- Dobbiamo usare il tempo come uno strumento, non come una poltrona.
- Se non siamo in grado di porre fine alle differenze, alla fine non possiamo aiutare a rendere il mondo sicuro di tollerare le diversità.
- Il comunismo non è mai andato al potere in un paese che non fosse smembrato dalla guerra o dalla corruzione, o da entrambe.
L'unica gioia al mondo è cominciare.
E' bello vivere perché vivere
è cominciare, sempre, a ogni istante.
Lucio Dalla
(Bologna, 4 marzo 1943 – Montreux, 1º marzo 2012)
E' stato un musicista, cantautore e attore italiano.
- È eterno ogni minuto, ogni bacio ricevuto dalla gente che ho amato.
- La vita è una goccia che scava la pietra del viso.
- Avevo undici anni quando mia madre, donna strana, una stilista che non sapeva mettere un bottone, mi portò in un istituto psicotecnico di Bologna per un test sulle mie attitudini. Risultò che ero un mezzo deficiente.
- Penso a delusioni, a grandi imprese, a una thailandese. Ma l'impresa eccezionale, dammi retta, è essere normale.
- Certo chi comanda non è disposto a fare distinzioni poetiche: il pensiero è come l'oceano, non lo puoi bloccare, non lo puoi recintare.
- Vorrei essere l'acqua della doccia che fai, le lenzuola del letto dove dormirai.
- L'avevo chiamato Stronzetto dell'Etna, era un bianco con molta gradazione prodotto nella mia vigna in Sicilia. Carmelo Bene s'era preso una ciucca terribile bevendolo, da non stare più in piedi. E la sera dopo consegnandomi un premio aveva detto "Ecco quello stronzetto di Lucio Dalla". Lo chiamai così per questo, il mio vino.
- I cambiamenti vanno sempre guardati non con sospetto ma con fiducia.
L'anima libera è rara,
ma quando la vedi la riconosci,
soprattutto perché provi un senso di benessere
quando gli sei vicino