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Il 17 gennaio 1966 l'aeronautica militare degli Stati Uniti perde 4 bombe nucleari all'idrogeno nel Mediterraneo

Il 17 gennaio 1966 (58 anni fa) un bombardiere strategico statunitense B-52 ed un'aerocisterna KC-135 (caricata con 110mila litri di carburante) entrarono in collisione 10mila metri sopra la costa mediterranea, nel cielo della piccola località andalusa di Palomares. Il B-52 tornava della frontiera turco-sovietica per la Base Aerea di Seymour Johnson in Goldsboro, Carolina del Nord, e il KC-135 proveniva della base aerea di Morón. La manovra era di routine: i B-52 si rifornivano di combustibile all'andata nella base aerea di Saragozza e, al ritorno, in quella di Morón.

Il B-52 trasportava quattro bombe termonucleari Mark 28 (modello B28RI) da 1,5 megatoni ognuna, lunga 1,5 metri, larga 0,5 metri, e dal peso di 800 kg. Due di loro rimasero intatte: una cadde al suolo (vicino allo sbocco del fiume Almanzora) e l'altra in mare. Le altre due bombe caddero senza paracadute, una in un terreno privato, l'altra in una catena montuosa vicina. Si produsse la detonazione dell'esplosivo convenzionale che contenevano, quello che, sommato allo scontro violento con il suolo, fece sì che entrambe le bombe si frantumassero contaminando radioattivamente il suolo, in maniera analoga ad una bomba sporca. Le tre bombe che caddero in terra furono localizzate in poche ore; quella che precipitò in mare venne recuperata 80 giorni dopo.

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