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Il 6 aprile 1909 l'esploratore Robert Edwin Peary giunge in prossimità del Polo Nord

Come ingegnere della US Navy, Robert Edwin Peary fu addetto ai rilevamenti necessari per costruire il Canale di Nicaragua; ma il suo campo d'azione sarebbe presto diventato la ghiacciata Groenlandia. Nel 1891-1892, benché ferito ad una gamba, dopo un lungo tragitto in slitta giunse all'estremo lembo settentrionale dell'isola. Seguirono numerose altre spedizioni in Groenlandia, da una delle quali riportò una meteorite di ferro quasi puro del peso di 340 quintali.
Dopo due tentativi, nel 1902 e nel 1905, falliti per la stanchezza e le difficoltà, sostenne di essere riuscito a toccare per primo il Polo Nord il 6 aprile 1909 (115 anni fa). Vi giunse con 4 eschimesi, il suo assistente Matthew Henson e 40 cani da slitta. Tuttavia questa impresa di Peary è stata per anni oggetto di dibattito perché sembravano diverse le prove che potevano smentire l'effettiva riuscita dell'impresa da parte dell'esploratore americano: Tra le persone che accompagnarono Peary nell'ultima fase del viaggio non c'era nessuno con conoscenze di navigazione che potesse quindi confermare indipendentemente i calcoli di Peary; la distanza e la velocità che Peary sostenne di aver raggiunto dopo che parte della spedizione era tornata indietro ha dell'incredibile, ben tre volte superiore alla velocità mantenuta per arrivare fino a quel punto. Alcuni storici polari ritenevano che Peary fosse onesto nella sua convinzione di aver raggiunto il Polo, mentre altri sostenevano che fosse colpevole di falso o di aver deliberatamente esagerato i particolari della sua spedizione finale. Altri ancora affermavano che l'accusa di non aver raggiunto veramente il Polo fosse solamente una montatura per screditarlo.
Nel 1989 la National Geographic Society arrivò alla conclusione che, in base allo studio delle ombre nelle fotografie e alle misurazioni oceaniche annotate, Peary fosse arrivato a non più di 5 miglia di distanza dall'effettivo Polo. In seguito lo storico Fergus Fleming, nel sul libro Ninety Degrees North, ha alterato tale distanza a 20 miglia. Negli ultimi tempi (muore nel 1920), Peary è stato al centro di numerose critiche, che si sono focalizzate soprattutto sul suo modo di trattare gli Inuit, compresa la particolare vicenda di un ragazzo eschimese chiamato Minik Wallace.
Le sue imprese furono però narrate dalla moglie, sua compagna in varie spedizioni e non fu mai abbandonato dalla marina militare tanto che fu insignito di onorificenze e del grado di ammiraglio.

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