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Venerdì, 19 Ottobre 2012 02:00

La Malassezia (Malassezia Pachydermatis) causa di dermatiti e otiti nel cane e nel gatto: come si combatte?

Scritto da  Dr. Nicola Rossi - Veterinario
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La Malassezia è un lievito che normalmente si trova sul pelo e cute dei cani e gatti sani (anche dell'uomo), per circostanze varie tra cui alterazione del ph cutaneo infiammazione della pelle per allergie, intolleranze alimentari, caldo, umidità, pieghe cutanee, si creano le condizioni per una crescita esagerata che a sua volta infiamma i tessuti e determina dermatiti ed otiti maleodoranti.

Tipica dermatite da malassezia
con colorito marrone scuro
nella zona anale del cane e del gatto

Purtroppo la gestione di questa malattia non è semplice anche perché a complicarla sono cattive abitudini igieniche con bagni troppo frequenti, lavaggi auricolari che lasciano umido il condotto uditivo, alimentazione impropria che alimenta gli stessi lieviti che proliferano su tutta la superficie cutanea.


Otite da Malassezia nel Cane e nel Gatto

Spesso sono le terapie sbagliate ad prolungare la guarigione, ormai da anni c'è l'abitudine di delegare i proprietari per il lavaggio auricolare con appositi presidi farmacologici per la pulizia dell'orecchio, purtroppo però il lavaggio deve essere praticato da persone competenti che devono, dopo la pulizia, asciugare con cura il condotto altrimenti l'umidità che ne residue fa moltiplicare i lieviti (ed i batteri che si associano), non solo ma questi prodotti non vanno applicati se il timpano è perforato altrimenti può provocare una otite profonda con complicanze neurologiche quale la sindrome vestibolare con testa reclinata e difficoltà motorie.

La terapia consiste in antimicotici, antibiotici locali e per via generale, il segreto sta nel somministrarli per lungo periodo, inoltre si deve associare un cambio di alimentazione che riequilibri la flora intestinale patogena (i lieviti sono presenti anche nell'intestino e proliferano se i zuccheri sono in eccesso) con probiotici drenanti epato renali e connettivali che hanno il compito di liberare la cute (e quindi il condotto auricolare che è un prolungamento della pelle) dall'invasione di lieviti e batteri che si moltiplicano su un terreno infiammato.

Spesso se la terapia non è impostata bene la malattia cronicizza arrivando ad un punto di non ritorno con spese di analisi terapie e prestazioni mediche che invano (soprattutto se non impostate con un cambio di alimentazione radicale) portano a risultati duraturi nel tempo.

Da qui l'importanza della medicina integrata che grazie alla associazione di rimedi allopatici (antibiotici, antimicotici, cortisone ecc.) associa rimedi naturali (fitoterapici, olii essenziali, omotossicologia, nutraucetici) riequilibrando la pelle e l'organismo intero.

A volte però non basta la terapia medicinale quando il condotto è totalmente ostruito dall'ispessimento infiammatorio, il processo infiammatorio si trasforma in un neoplasia che complica il quadro dove la asportazione del condotto uditivo è indispensabile spesso accompagnata dal curettage della bolla timpanica, la cosiddetta TECALBO, un intervento delicato per la presenza di strutture vicine delicate come nervi e vasi e la ghiandola parotide.

L'intervento di TECALBO è il più delle volte risolutivo per i problemi neurologici associati all'otite profonda con presenza di pus nella bolla timpanica e lesione del timpano.

Se il timpano non è lesionato allora l'apertura del condotto uditivo è risolutivo l'intervento si chiama Resezione laterale del condotto uditivo esterno, il timpano però viene risparmiato e cosi l'udito non è compromesso.

A volte se il condotto è sano ma il timpano è lesionato con pus nell'orecchio interno allora occorre una miringotomia cioè una piccola apertura del timpano che favorisce la fuoriuscita del pus dall'orecchio interno verso l'esterno nel condotto uditivo liberando la bolla timpanica dal versamento infiammatorio.

Se vuoi saperne di più...

Letto 20728 volte Ultima modifica il Sabato, 13 Ottobre 2018 15:33
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