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Che vuol dire?

Che vuol dire?

Il dizionario della lingua italiana è costituito da più di 160.000 parole (con quelle tecniche e di ambiti specialistici si sale ad oltre 250.000 parole); una tale ricchezza di contenuti permette di classificare le parole in base a differenti criteri tra cui quello legato alla difficoltà di comprensione. Una parola difficile è un termine particolarmente complicato che mette alla prova la bravura e la cultura di chi tenta di individuarla.

Questa rubrica darà soddisfazione ai tuoi dubbi sulle parole difficili o insolite. Inviaci una richiesta specifica, la risposta sarà pubblicata.

Neòfita (o meno recentemente neòfito)

Dal greco: neòfytos = generato o germogliato di recente; composto da "nèos" = nuovo e "fyo" = produco, faccio essere, genero (generare).

Singolare maschile e femminile; Plurale Neofiti, Neofite.

Significato
  1. Colui che muove i primi passi all'interno di una qualsivoglia disciplina.
  2. Nella liturgia cristiana: colui che è stato battezzato da poco tempo, detto comunemente di adulti che, col battesimo, abbiano abbracciato la fede cattolica. 
  3. Nell’Impero bizantino: termine polemico e spregiativo per indicare i laici elevati direttamente al trono patriarcale.
  4. In botanica: di pianta naturalizzata in una determinata regione che si sviluppa e si propaga altrettanto bene quanto i componenti della vegetazione autoctona, senza l’intervento dell’azione umana.
Sinonimi

Iniziato, proselito, adepto, nuovo seguace, nuovo convertito, novizio, esordiente, principiante, recluta.

Esempi di utilizzo di Neofita nella lingua italiana
  1. Allora la neofita esorcista era per la prima volta impegnata in un'avventura in solitaria.
  2. Ha il caratteristico zelo dei neofiti.
  3. Sono i nuovi servitori della neofita aristocrazia europea.
  4. Il suo modo di parlare di basket ti fa innamorare di questo fantastico sport anche se sei un neofita.
  5. L'Italia è un Paese neofita in questo settore.
Neofita nelle altre lingue
  1. Inglese: neophyte [pronuncia niofait]; novice [pronuncia noves] (novizio, debuttante, neofita, apprendista, sbarbatello).
    Esempio: four-day cooking classes are offered to neophytes and experts. [corsi di cucina di quattro giorni sono offerti a neofiti ed esperti].
  2. Francese: néophyte [pronuncia néofìth].
    Esempio: Il a l'ardeur des néophytes. [Con l'ipeto del neofita].
  3. Tedesco: Neophyt [pronuncia niofut].
    Esempio: Staudenknöterich auszugraben, ein sich schnell ausbreitender Neophyt. [scavarsi la fossa, classico dei neofiti].
  4. Spagnolo: neófito [pronuncia neófido].
    Esempio: Con la ilusión de un neófito. [con l'illusione di un neofita].
  5. Cinese: Xīnshǒu [pronuncia siscou].
    Esempio: shǒu xīn shǒu bèi dōu shì ròu. [sia il palmo che il dorso della mano sono fatti di carne (entrambi hanno le stessa importanza)].
  6. Giapponese: Shinzanmono [pronuncia Shinzasha].
    Esempio: Yonjuì Rokusai no shinzanmono. [Yonjuì Rokusai non è uno sprovveduto].

Endògeno

Etimologia

Dal greco: endoghenès, composto di "èndon" dentro la casa, e "gheno" nato; nato in casa, indigeno. Aggettivo.

Significato
  1. In biologia: che proviene dall'interno dell'organismo; spore endogene: che si formano all'interno della cellula madre.
  2. In psichiatria: di disordine mentale, paranoia, schizofrenia.
  3. In geologia: detto di fenomeni geologici che avvengono all'interno del globo, o che, pur manifestandosi alla superficie, sono causati da processi interni al globo.
Sostantivo

Endogènesi: (biologia - geologia) generazione interna.

Sinonimi

Interno.

Contrari

Esògeno, esterno.

La cultura a portata di mano

Menzione

Etimologia

Dal latino: mentio-onis, affine a "mens" e a "meminisse" ricordare. Sostantivo femminile.

Significato
  1. Ricordo, richiamo o citazione orale o scritta di qualcuno o di qualcosa. Richiamo o citazione il cui inserimento in un discorso può conferire o rivelare una particolare importanza e costituire un elogio: personaggio, avvenimento di cui non si trova menzione nelle memorie del tempo; un artista degno di menzione; far menzione di qualcuno, di qualcosa, parlarne di proposito o citarne il nome. In particolare, menzione onorevole o d’onore, attestato d’onore che talvolta viene concesso a chi, in un concorso a premi, in una gara e simili, è giudicato meritevole di lode pur non conseguendo il premio posto in palio.
  2. Nel linguaggio giuridico, non menzione della condanna, nel certificato del casellario  giudiziale, beneficio che può essere concesso dal giudice quando ricorrano certi presupposti espressamente previsti dalla legge, e che ha l’effetto di non far menzionare la condanna nel certificato del casellario giudiziale rilasciato a richiesta di privati.  
Verbo

Menzionare: far menzione, ricordare, citare.

Aggettivi

Menzionato: nel significato del verbo. Anche participio passato del verbo menzionare.
Menzionabile: (in disuso) che si può menzionare.

Sinonimi

Cenno, citazione, ricordo, segnalazione, richiamo.
Degno di nota, lodevole, meritevole, notevole, riconoscimento, segnalazione.

Contrari

Immeritevole, indegno, trascurabile, silenzio, omissione.

schema dei due tipi di orzo leggi didascalia(B) Orzo Distico - Le varietà distiche presentano solo 2 file di cariossidi (ovvero volgarmente chicchi) sulla spiga. (C) Orzo Esastico - Le varietà esastiche presentano 6 file di cariossidi sulla spiga.

Distico

Aggettivo

Etimologia

Il termine distico deriva dal greco δίστιχον, dístichon composto da δίς, dís = "due volte"  + στίχον, stichon = "schιera", "fila", "versetto".

Significato
  1. Nella poesia, il distico è una strofa formata da una coppia di versi. Nella metrica classica la forma più comune è quella del distico elegiaco, composta da un esametro dattilico seguito da un pentametro dattilico. Una forma particolare di distico classico è il distico ecoico, in cui l'emistichio finale del pentametro è uguale a quello iniziale dell'esametro. Nella versificazione italiana, il termine distico non indica necessariamente una struttura strofica. Esso è normalmente composto da due versi di eguale misura, in genere a rima baciata.
  2. In botanica, distico è la disposizione di organi rispetto al loro asse generatore, quando sono alternativamente uno a destra e uno a sinistra, quindi in due file (per esempio le foglie del tiglio).
una macchina con due rotoli uno di carico e uno di scarico al centro un enorme lavagna su cui passa il tessuto in movimentoUna specola tessile.

Speculare

Aggettivo

Etimologia

Il termine speculare deriva dal latino: speculari = "esplorare".

Significato
  1. Speculare è tutto ciò che relativo ad uno specchio: superficie speculare.
  2. Speculare è tutto ciò che di superficie levigata come quella di uno specchio: vide in cielo un disco speculare.
  3. In senso figurato speculare è sinonimo di indagare col pensiero: non fare speculazioni mentali.
  4. Speculare in economia, è sinonimo di cercare lucro, guadagno: le speculazioni edilizie.
  5. Per estensione, speculare è anche sfruttare le possibilità offerte da una certa situazione a proprio vantaggio, a scapito altrui: voleva speculare sui suoi sentimenti.
Della stessa radice
  • La specola è un luogo elevato da cui si può osservare intorno.
  • La specola in astronomia è un osservatorio astronomico, edificio o parte di edificio fornito di strumenti adatti per l'osservazione degli astri.
  • La specola nel settore tessile è lo strumento che permette ad un operatore di osservare il tessuto lavorato per rilevare eventuali difetti.

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