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Domenica, 27 Gennaio 2013 01:00

Più si indaga più si capisce che i social network fanno più male che bene

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L’approvazione virtuale minaccia  l’autocontrollo

Gli utenti di Facebook e degli altri social network dovrebbero stare attenti al potenziamento dell'autostima generato dai «Mi piace» o dai commenti positivi dei propri amici. L'approvazione dei propri amici /infatti/ secondo una nuova ricerca dell'Università di Pittsburgh e della Columbia Business School: altera i comportamenti individuali e riduce il self-control sia on line che off line.

Lo studio «Are Close Friends the Enemy? Online Social Networks, Self-Esteem, and Self-Control» è stato pubblicato sul Journal of Consumer Research. La ricerca si chiede se i nostri amici più intimi on line, non siano inconsapevolmente nemici della nostra vera autostima e del nostro self-control, entrambi minati dalla sensazione di approvazione virtuale che traiamo dai «like» posti sui social network come Facebook.

La nostra indagine è la prima a correlare l'uso dei social network on line alla diminuzione della capacità di autocontrollo. I nostri risultati dimostrano che Facebook ha un effetto devastante sul self-control dei suoi utenti.

- ha spiegato Andrew Stephen, autore della ricerca.

Lo studio ha coinvolto più di mille utenti di Facebook e ha rilevato che l'incremento dell'autostima dell'utente avviene solo quando questi si concentra sull'immagine di sé costruita su Facebook che indirizza agli amici più stretti on line. Un effetto che non si produce se il profilo è rivolto a contatti sociali più deboli. Stando allo studio /ha concluso Stephen/ l'amplificata autostima virtuale conduce a una perdita dell'autocontrollo e a una maggiore tendenza all'adozione di comportamenti a rischio nella realtà.

Per le relazioni come siamo messi? Facebook fa male alle relazioni e provoca infelicità! Stando a quanto rivelato da uno studio svolto da Peter Buxmann dell'Università di Darmstadt e Hanna Krasnova dell'Università Humboldt di Berlino che parte da un dato di fatto che è sotto agli occhi di tutti: il social network serve a "mostrare" felicità.

Non sono poche /infatti/ le volte in cui ragazzini e ragazzine /ma anche uomini e donne/ utilizzano Facebook (o Twitter) per nascondere problemi di qualsiasi genere /palesando al contrario/ spavalderia, sicurezza e determinazione: stati d'animo e atteggiamenti completamente diversi dalla realtà. Ma veniamo al dunque: come sono arrivate /le due università/ a queste conclusioni?

Gli utenti Facebook /secondo Peter Buxmann e Hanna Krasnova/ sarebbero invidiosi della vita che degli altri riescono a conoscere tramite i social network: se è vero che questi /infatti fingono/ è altrettanto vero che non tutti coloro che leggono e si informano ne sono a conoscenza. Ecco perché da qui all'invidia il passo è breve, lo studio sarà spiegato in occasione dell'undicesima conferenza internazionale Wirtschaftsinformatik (Information Systems) di Lipsia (27 febbraio – 1 marzo) e promette molte altre novità. I ricercatori /infatti/ sono sicuri che chi legge le informazioni finge /a sua volta/ di essere felice, causando infelicità e invidia negli altri. Tutto questo all'infinito in una sorta di spirale che potrebbe essere definita "dell'invidia".

Letto 12957 volte Ultima modifica il Domenica, 27 Gennaio 2013 08:17
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