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Martedì, 13 Agosto 2013 09:21

Allergie: come affrontare le vacanze

Scritto da  Elida Sergi
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Allergie: come affrontare le vacanze 

In valigia una lista degli alimenti, quelli proibiti e quelli da usare come sostituti, e un kit di primo soccorso, che comprende l'adrenalina (importante soprattutto se si è già avuto uno choc anafilattico), un farmaco a base di cortisone e un antistaminico. Poi, una volta giunti a destinazione, il controllo della preparazione dei cibi, soprattutto se si va in albergo o nei ristoranti, e quello delle etichette dei prodotti, che possono essere diverse da Paese e Paese, nascondendo pericolose insidie e sulle quali è perciò necessario informarsi prima di partire.

Sono questi i consigli degli esperti per evitare che la vacanza di chi soffre di gravi forme di allergie, soprattutto quelle agli alimenti, si trasformi in un incubo.

Per i bambini allergici in generale la miglior difesa è la consapevolezza, già da molto piccoli prima di mangiare qualche cibo devono abituarsi a chiedere alla mamma se possono. In ogni caso, pur prendendo già tutte le precauzioni, è bene stare attenti ai cosiddetti allergeni nascosti, che si fa fatica a identificare per il modo in cui sono cucinati e mischiati ad altri ingredienti nelle ricette locali. Accade così per le uova ma anche per la frutta secca, che ad esempio nella cucina magrebina è indistinguibile.

- spiega il professor Alessandro Fiocchi, responsabile dell'unità di Allergologia dell'Ospedale pediatrico Bambino Gesù. 

In particolar modo, se il paziente è adulto, in caso di choc anafilattico: 

...deve essere lui stesso in grado di prestarsi il primo soccorso, deve sapere cosa fare, per poi arrivare con un po' più tranquillità in Pronto Soccorso. E, anche se apparentemente sembra che l'emergenza sia rientrata, è bene comunque recarsi sempre in ospedale e riferire sempre che si soffre di allergia, perché è possibile che si verifichi un'anafilassi bifasica, cioè i sintomi possono verificarsi anche ore dopo l'esposizione all'allergene.

- evidenzia invece il professor Antonino Romano, responsabile di Allergologia del complesso integrato Colombus di Roma.

Per non andare incontro a una "barriera" linguistica che può sembrare insormontabile, secondo il professor Fiocchi, si può anche chiedere all'allergologo di tradurre il certificato di cui già si dispone, perché nel nel caso dei bambino serve per la scuola; li è descritta l'allergia e sono elencati gli elementi vietati e quelli permessi. Infine, attenzione perché i nomi commerciali dei prodotti possono ingannare: questo vale per i farmaci, per i quali al momento dell'acquisto all'estero per non sbagliare è sempre meglio indicare il principio attivo di cui si ha bisogno. Ma anche per i sostituti del latte, utilizzati da chi è allergico. In quest'ultimo caso esiste anche un elenco delle omonimie dei sostituti del latte, che l'allergologo può fornire e che aiuterà ad orientarsi.

Letto 2087 volte Ultima modifica il Martedì, 13 Agosto 2013 09:28
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