Stampa questa pagina
Martedì, 25 Ottobre 2016 02:00

#Bresso #pMilano, apre il primo distributore di #biometano da acque nere: pieno scontato al 50%

Scritto da 
Vota questo articolo
(0 Voti)

un fotogramma dei cartoni Griffin, il papà Peter emette una flatulenza e i figli la incendiano protetti da maschere da saldatore

Fare rifornimento alla propria auto con gli escrementi e lo scarto umido di tutta la famiglia sarà presto una realtà che oltre a contribuire alla riduzione delle emissioni di Co2, permetterà di spendere la metà per un pieno di carburante. Fantascienza? Chiedetelo agli abitanti di Bresso, comune di 26mila abitanti alle porte di Milano, che possono vederlo già da oggi. Lo assicura il presidente del Gruppo Cap Alessandro Russo mentre fa il pieno ad una utilitaria aziendale.

È già operativo il progetto al quale la utility milanese, pubblica al 100%, che gestisce il servizio idrico integrato nella Città metropolitana di Milano e in diversi comuni delle province di Monza Brianza, Pavia, Varese e Como, sta sperimentando con la collaborazione tecnologica di Fiat Chrysler Automobiles e il supporto scientifico del Cnr.

la foto del primo pieno: un'auto collegata alla canna del gas

Il progetto punta a capitalizzare i reflui fognari della Città metropolitana di Milano, trasformando i 60 depuratori presenti sul territorio in bioraffinerie in grado di produrre ricchezza dalle acque di scarto e, dunque, in veri e propri distributori di metano a chilometro zero: "Con Fca - spiega il presidente di Gruppo Cap, Alessandro Russo - abbiamo iniziato una collaborazione che ha l'obiettivo di utilizzare i fanghi derivanti dagli scarti del processo di depurazione per farli diventare biometano destinato ad autovetture e autoveicoli commerciali".

La prima tappa del progetto è stata avviata a Bresso, comune alle porte del capoluogo lombardo, dove sorge la prima delle bioraffinerie: "Oggi - afferma Russo - andremo con un gruppo di persone a far partire la prima autovettura a metano alimentata con il carburante prodotto dai fanghi trattati nel depuratore di Niguarda-Bresso", dunque, "la parte produttiva e tecnologica del progetto è in fase abbastanza evoluta; ora "bisognerà capire insieme l'aspetto normativo e la parte legata alla distribuzione". Per il completamento del programma, quindi, "ci vorrà ancora un po' di tempo"; tuttavia, sottolinea il presidente di Gruppo Cap, "il sasso che lanciamo oggi è un fatto davvero importante, che va nell'ottica dell'economia circolare".

In base agli studi condotti dai tecnici di Cap, si stima che il solo depuratore di Bresso potrebbe arrivare a sviluppare una produzione annua di biometano di oltre 340mila chilogrammi, in grado di alimentare 416 veicoli per 20mila chilometri l'anno. Complessivamente, più di 8,3 milioni di chilometri percorribili, equivalenti a oltre 200 volte la circonferenza della Terra. 

E non solo: oltre a produrre un risparmio sui costi di produzione, si parla di 0,58 euro per chilogrammo di biometano contro i circa 0,90 del metano presente oggi sul mercato, il nuovo carburante è in grado di ridurre le emissioni di Co2 in atmosfera di circa il 95%, in un'ottica di 'well to wheel': "Considerando il ciclo produttivo dalla produzione del carburante fino al suo utilizzo sulla vettura - spiega Valeria Albizzati di Fiat Chrysler Automobiles - l'auto a biometano equivale di fatto ad un'auto elettrica".

Questo progetto, prosegue Albizzati, "si inserisce molto bene nella nostra visione di mobilità sostenibile". Tant'è che "Fca è già pronta a partire: nella nostra gamma a metano abbiamo 12 modelli di vetture, dalle city car fino ai veicoli commerciali, in grado di utilizzare il biometano". Del resto, aggiunge, "riteniamo sia corretto continuare a lavorare sulla sinergia tra tecnologie tradizionali e tecnologie alternative, tenendo conto della disponibilità e della valorizzazione delle risorse".

Biometano, fertilizzanti, energia elettrica sono già realtà e presto, dalle bioraffinerie, sarà possibile estrarre nutrienti come fosforo e azoto. Presso il depuratore di Cassano d'Adda è stata avviata una produzione sperimentale di fertilizzante, mentre dal sito di Niguarda-Bresso le acque convogliate al depuratore permetteranno di far viaggiare centinaia di automobili. 

Una realtà che è sicuramente destinata a cambiare le nostre certezze, soprattutto pensando che le aziende agricole e gli allevatori di bestiame dell'interland che potrebbero fornire ulteriore materiale sono circa 1300.

Letto 3795 volte Ultima modifica il Martedì, 25 Ottobre 2016 11:23

Potrebbe interessarti anche

Devi effettuare il login per inviare commenti