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Giovedì, 21 Maggio 2015 02:00

I meccanismi della memoria

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MemoriaUn tema di grandissimo interesse è comprendere come sviluppare la capacità di apprendimento, quali sono i meccanismi della memoria e dell'oblio. Questa conoscenza può aiutare a migliorare le nostre prestazioni professionali e i rapporti umani.

 

Fisiologia della memoria

Fisiologia della memoria

Le più recenti ricerche hanno stabilito che le informazioni vengono immagazzinate in tre depositi differenti da cui vengono richiamate.

La memoria sensitiva trattiene per pochi attimi le informazioni che provengono dagli organi di senso, scartandone il 75%. Del rimanente 25% solo meno dell' 1% viene selezionato nell'area del linguaggio e immagazzinato nella memoria primaria, (memoria a breve termine), il deposito più limitato dell'encefalo.

L'encefalo è in grado di astrarre impressioni figurate, verbalizzare quanto appreso e associarlo con informazioni precedenti. Maggiori sono le possibili associazioni e più è facile che quanto appreso sia ricordato per tempi più lunghi.Le informazioni sono trattenute nella memoria primaria per un periodo variabile tra pochi secondi e alcuni minuti.

La trasmissione di un'informazione della memoria primaria a quella secondaria è un processo delicato. Chi decide quale nozione deve essere ricordata e quale dimenticata?


L'ippocampo

L'ippocampo è una formazione nervosa situata sul margine inferiore dei ventricoli laterali, sopra il cervelletto. L'ippocampo fa parte del sistema limbico che è la zona del cervello deputata a gestire le emozioni.

Oltre all'ippocampo, appartengono al sistema limbico la circonvoluzione che lo ricopre (circonvoluzione para-ippocampale), la circonvoluzione del cingolo al di sopra del cosiddetto corpo calloso e il fornice
Tutte le componenti del sistema limbico (strettamente collegate all'ipotalamo) regolano i comportamenti relativi ai bisogni primari per la sopravvivenza dell'individuo e della specie: il mangiare, il bere, il procurarsi cibo e le relazioni sessuali nonché, per una specie evoluta come l'uomo, l'interpretazioni dei segnali provenienti dagli altri e dall'ambiente. 
Questa zona del cervello gestisce le emozioni, i sentimenti e perciò anche la nostra percezione della realtà.

L'ippocampo è una formazione nervosa situata sul margine inferiore dei ventricoli laterali, sopra il cervelletto.

Oltre all'ippocampo, appartengono al sistema limbico: la circonvoluzione che lo ricopre (circonvoluzione para-ippocampale), la circonvoluzione del cingolo al di sopra del cosiddetto corpo calloso e il fornice

Poiché l'ippocampo si occupa della funzione di selezionare le informazioni da trasferire nella memoria secondaria, ne deriva che l'apprendimento e l'oblio sono notevolmente influenzate dalle emozioni positive e negative. 
Se si prova disgusto per una materia, la possibilità di apprenderla è scarsa. 
Un apprendimento di base positivo (apprendimento giocoso) stimola il ritmo di trasferimento nella memoria secondaria, al contrario un atteggiamento negativo rende più difficile l'apprendimento. 
Un atteggiamento positivo può nascere spontaneamente, ma può essere notevolmente incrementato stimolando la motivazione, anche l'auto-motivazione.


Come le informazioni vengono immagazzinate nell'encefalo

Si è constatato che se parti dell'encefalo vengono distrutte da un ictus, non vengono cancellate informazioni specifiche memorizzate. Non esistono cioè delle zone dove vengono memorizzati singoli dati, come in un disco fisso di un computer. 
Ogni informazione è ripartita attraverso un intero complesso di cellule della memoria.Se si richiama alla memoria un dato è sufficiente presentare una piccola parte del modello (una associazione) e l'intero modello viene ricostruito. 
Se diverse associazioni vengono usate per modelli simili si possono creare confusioni.

Memoria seriale
Memoria associativa

L'encefalo, in conclusione, non memorizza i dati come fossero una fotografia, ma attraverso associazioni, con un procedimento simile all'ologramma, ed è possibile, anche quando non tutti i dati vengono richiamati, ottenere comunque un'immagine intera, anche se sfocata.


Memoria a breve termine e a lungo termine

Ci sono due meccanismi di immagazzinamento delle informazioni, uno per la memoria a breve termine (MBT ) e uno per la memoria a lungo termine (MLT ). 
Nelle memoria temporanea (a breve termine) si verifica un rapido deterioramento delle informazioni, mentre la memoria a lungo termine conserva le informazioni in modo sostanzialmente stabile. 
L'informazione che arriva alla MBT, se non è oggetto di attenzione, comincia subito a cancellarsi anche se, mediante una ripetizione, può essere restaurata. 
La capacità della memoria a breve termine è quindi limitata: se un'informazione non viene ripetuta con sufficiente frequenza, scompare. Il complesso dei dati presenti in ogni istante nella memoria a breve termine viene detto cuscinetto di ripetizione. L'informazione viene conservata nel cuscinetto finché non è trasferita nella memoria a lungo termine o finché non è rimpiazzata da una nuova. 
La memoria a lungo termine si considera essere virtualmente illimitata, ma la riattivazione di un'informazione può essere impedita dall'incompletezza delle associazioni necessarie alla sua identificazione.

Memoria a breve termine e a lungo termine


L'oblio

Oblio

La rievocazione immediata di un'informazione può mancare perché non è stata trasmessa alla memoria a lungo termine. La rievocazione di un'informazione della memoria a lungo termine può mancare perché non ci sono sufficienti legami per metterli a fuoco.

Questa teoria spiega anche perché taluni ricordi appaiono rimossi: tali ricordi sono inaccessibili perché la loro presenza sarebbe inaccettabile per il soggetto a causa dell'ansia o dei sentimenti di colpa che potrebbero attivare. Non sono perciò scomparsi, ma il subconscio evita che le associazioni necessarie si formino. 

Gli individui colpiti da amnesia non dimenticano tutto, solo degli elementi personali. Ciò avviene spesso per un trauma emotivo al quale l'amnesia permette di sfuggire. Spesso poi parte di tali ricordi riaffiora quando vengono evocati dalle giuste associazioni.


Consigli pratici

Essendo l'ippocampo deputato alla filtrazione dei stimoli da trasferire alla memoria, bisogna cercare di associare alle nozioni che si vogliono ricordare delle emozioni positive. Bisogna cercare di trovare, anche in una materia apparentemente ostica, dei motivi di interesse sia diretti, sia indiretti (per esempio dei vantaggi che tale conoscenza potrebbe fornire). Bisogna cercare motivazioni positive e se non ci sono, crearsele con l'automotivazione. In questa fase di automotivazione si devono utilizzare tutte le tecniche di convincimento e di comunicazione di cui si dispone. Può durare anche a lungo, ma i risultati sono sorprendenti. 
Se si intraprende un nuovo corso di studi, se si decide di imparare una lingua bisogna prima essere realmente convinti che la materia ci interessa e cercare di stimolare tale interesse al massimo, apprezzandone tutti gli aspetti positivi, anche marginali o indiretti. Questo processo può richiedere molto tempo e può avvenire in contemporanea allo studio. 
Per migliorare l'apprendimento di una singola nozione, tenendo conto dei meccanismi citati, conviene ripeterla più volte e creare più associazioni possibile. In tal modo sarà certamente più facile richiamarla. Per un nome si possono creare associazioni tra una parte di esso e nozioni a noi note, per un numero, ad esempio una data, delle associazioni con altri numeri o semplicemente delle associazioni interne al numero stesso.

Mappe mentali - Tecniche di memoria


Sintomi dei disturbi della memoria

I sintomi dei disturbi di memoria variano di persona in persona. Alcuni pazienti hanno lievi problemi nel trovare le parole e ricordare i nomi, altri hanno problemi più gravi come l'incapacità di ricordare conversazioni oppure incontri con altre persone. Gli anziani di solito hanno una comune perdita di memoria nel tempo, derivato sicuramente dall'età che avanza.

Le cause dei problemi di memoria

Le cause più comuni di problemi di memoria sono la depressione (rallenta i processi mentali), lo stress (colpisce la capacità di memorizzare e richiamare la memoria) ed infine l'invecchiamento. Una certa perdita di memoria può verificarsi anche dopo un colpo forte alla testa, ma nel giro di 3-6 mesi le funzioni cerebrali dovrebbero migliorare.

L'approccio medico ai problemi di memoria

Il trattamento riservato dalla medicina ai pazienti con problemi di memoria sono diversi da persona a persona, in base al caso ed alla gravità del problema. La disfunzione cerebrale della memoria può essere tranquillamente curata con l'utilizzo di farmaci come gli inibitori della colinesterasi o le statine, che riducono la formazione di placche amiloidi e aiutano nel trattamento di alcuni tipi di perdita di memoria.


Le erbe per la memoria che migliorano la prontezza mentale

È proprio la medicina alternativa che propone una combinazione di radici ed erbe per la memoria, testate da moltissime persone con buoni risultati. Le principali sono:

Ginkgo biloba: è efficace nel ripristinare il funzionamento del sistema circolatorio e migliora il flusso di sangue al cervello. È una delle erbe per la memoria più popolare, contiene antiossidanti, che neutralizzano i radicali liberi pericolosi. Il Ginkgo migliora la memoria e la prontezza mentale.

Ashwaganda o Ginseng Indiano: è un'altra delle erbe per la memoria consigliate, che modifica il modo in cui il cervello utilizza l'acetilcolina, cioè la sostanza chimica che trasmette i segnali da una cellula nervosa all'altra, migliorando di conseguenza la funzione cerebrale.

Calamo Aromatico: contiene componenti attivi che aiutano a proteggere i tessuti del cervello dai radicali liberi tossici rilasciati quando c'è un eccesso di ossigeno, evitando così di provocare una perdita di memoria e convulsioni fisiche. Noto in erboristeria anche per le sue proprietà digestive, aumenta la capacità comunicativa, di coordinamento parola e la concentrazione mnemonica.

Rosmarino: da sempre conosciuto come l'erba del ricordo. Il rosmarino produce un'azione guaritiva sul sistema circolatorio e migliora il flusso di sangue al cervello. Inoltre, questa erba per la memoria migliora la tonicità generale del pensiero e del corpo portando ad un miglioramento di memoria e concentrazione.

Biancospino: pulisce le tossine presenti nel cervello e rafforza i vasi sanguigni e dei tessuti, inoltre facilita il trasporto di ossigeno e nutrienti al cervello. Può migliorare la capacità intellettuale, la concentrazione e la memoria, così come abbreviare i tempi di apprendimento.

Centella asiatica: in erboristeria è molto nota per le sue proprietà che migliorano la circolazione, ma la centella asiatica è utilissima anche per aiutare a migliorare le prestazioni mentali, sia per quanto riguarda la memoria che per la concentrazione generale.

Eleuterococco o Ginseng Siberiano: è utile nella debolezza, l'esaurimento fisico e lo stress. Contiene vitamina A ed E (migliorano l'aspetto della pelle) ed il lignami (previene il danneggiamento del fegato, ne stimolano il recupero e regola il rilascio degli acidi gastrici). Inoltre stimola il sistema nervoso centrale, aumenta i riflessi, aiuta nella depressione, utile in caso di mal di testa, aumenta le capacità cognitive e migliora la memoria e la concentrazione mentale.

Brahmi (Bacopa monnieri): è un'erba ayurvedica usata da secoli nei casi di scarsa memoria e mancanza di concentrazione. E' molto utile in molte malattie mentali e sembra che il suo uso regolare aiuti anche nei casi di stress, ansia, pressione arteriosa, allucinazioni ed epilessia. È considerato tre le migliori erbe per migliorare la memoria.

Shankhpushpi (pluricaulis Convolvulus): aiuta a migliorare la capacità di ricordare, allevia lo stress mentale, tiene sotto controllo la pressione sanguigna e migliora anche la capacità di concentrazione. Molti indiani la usano per i loro figli per migliorare la loro memoria soprattutto durante gli esami.

Liquerizia: è ottima come anti-ulcera e anti-depressivi e la cultura ayurvedica l'addita come una delle migliori cure per migliorare la memoria e l'intelletto. Ha anche altre proprietà interessanti perché ad esempio aiuta a migliorare tosse, il raffreddore e previene e cura le ulcere gastriche.

Tinospora cordifolia: Questa erba multiuso è utile in molte malattie. Migliora i meccanismi di difesa dell'organismo, ripara le cellule danneggiate ed aiuta a dare nuova vita alle cellule cerebrali che muoiono. Ecco perché è un'erba per la memoria.

In aggiunta alle erbe di memoria, il nutriente dimetilaminoetanolo (DMAE) ha dimostrato di migliorare la memoria. Questo si trova in alte concentrazioni nel pesce, in particolare il salmone e le sardine. Piccole quantità di DMAE sono naturalmente prodotto nel cervello. Aiuta a produrre acetilcolina, un importante neurotrasmettitore responsabile per l'attività cerebrale e la funzione corretta.

Letto 11110 volte Ultima modifica il Giovedì, 21 Maggio 2015 07:43
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