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Giovedì, 27 Giugno 2013 08:34

Obesità infantile: secondo l'Oms è la pubblicità la principale imputata

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Obesità infantile: secondo l'Oms è la pubblicità la principale imputata

Il nostro corpo non necessita di "Zuccheri Aggiunti". Eppure sono ancora pochi i prodotti senza questa inutile aggiunta. O meglio /utile solo a chi li vende/ perché questi carboidrati raffinati generano dipendenza.

Gli spot per le bibite zuccherate, i cereali zuccherati, biscotti, snack, dolciumi, piatti pronti e fast food hanno un "effetto disastroso" sui bambini. È l'Organizzazione mondiale della sanità che nel suo ultimo rapporto sull'obesità infantile - in vista del vertice a Vienna di 4-5 luglio - invita con forza i governi a vigilare con più fermezza sulle campagne pubblicitarie dei cibi "spazzatura".

Le vittime sono i nostri figli, specialmente quelli già sovrappeso. La pubblicità di questi cibi, insiste l'Oms, è stata riconosciuta come uno dei fattori di rischio per l'obesità infantile e altre malattie croniche legate alla dieta.

La principale accusata è la televisione ma nel rapporto si raccomanda attenzione ai nuovi media come i social network e le applicazioni per cellulari, utilizzati sempre più spesso per raggiungere i bambini. Secondo gli studi più recenti, sottolinea l'Oms, i bambini imparano a riconoscere i brand fin dalla prima infanzia e coloro che ne riconoscono diversi entro i quattro anni sono più inclini a ingrassare. Inoltre i piccoli già sovrappeso rispondono ai cibi pubblicizzati aumentando il consumo degli stessi.

Letto 11640 volte Ultima modifica il Giovedì, 27 Giugno 2013 08:36
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