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Domenica, 12 Febbraio 2017 02:00

#Tecnologia: Quale #TVHD comprare in vista del nuovo #SwitchOff del #DigitaleTerrestre #DVBT2 e #HEVC del #2020

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foto di un tv curvo HD

Hai intenzione di acquistare un televisore

Dopo averci pensato a lungo e dopo aver sentito commenti e pareri di amici e parenti, finalmente ti decidi. Vai nel più grande negozio di tecnologia, nonostante ti abbia rifilato tante piccole fregature e anche qualcuna grande. Purtroppo non puoi proprio fare a meno di avere a tua disposizione la più ampia scelta, perché la cosa importante è: essere sicuro di tornare a casa con il nuovo giochino. Ti rechi veloce nel reparto televisori, dunque, sai tutto, 4K Ultra HD, schermo curvo, 3D, HDR, hai deciso tutto. Cerchi un commesso, aspetti quaranta minuti, arriva il tuo turno, gli snoccioli tutta la sapienza che hai confezionato. Risposta: "tanto nel 2020 potremmo essere costretti a cambiare nuovamente le nostre TV !!!". Cinque minuti di silenzio. Che diavolo è questa storia ??? Cos'è questo DVB-T2 e questo HEVC ???

Tranquillo sei nel posto giusto, cercheremo di trovare insieme una soluzione e poi quella terribile affermazione, che sempre più spesso viene ripetuta anche dai giornali, sul web o in televisione, potrebbe non corrispondere completamente alla verità. Un nuovo switch-off sarà probabilmente inevitabile, ma la situazione potrebbe anche essere meno traumatica di quella che abbiamo provato sulla nostra pelle nel 2012 col passaggio dal segnale analogico a quello digitale.

Se è infatti vero che i canali televisivi dovranno presto cambiare standard di trasmissione, rendendo inutilizzabili gran parte degli apparecchi che abbiamo attualmente nelle nostre case, meno chiare sono le modalità con cui tale procedimento sarà messo in atto. Prima di arrivare a questo punto, sicuramente di maggiore interesse, è necessario però chiarire i motivi che hanno portato governo ed emittenti a spingere il nuovo standard per il digitale terrestre, il DVB-T2. Si parte da lontano, con la riassegnazione obbligatoria della "banda 700 MHz" alle telecomunicazioni mobili, voluta dall'Unione Europea. Eh sì sempre lei.


una foto della cima di un ponte radio televisivo

Un nuovo Switch off?

La banda compresa tra i 694 ed i 790 MHz è utilizzata in larga parte dalle trasmissioni televisive. Sotto spinta dell'Unione Europea, dovrà invece essere destinata e per giunta entro pochi anni, alle reti 4G e 5G, in prospettiva di una futura espansione e miglioramento del mercato mobile. Per venire incontro alle esigenze di emittenti e provider, la Commissione Europea ha stabilito che il passaggio dovrà avvenire entro il 2020, con una proroga che potrebbe prolungare la procedura fino al 2022. Preso atto di questa direttiva Europea e della conseguente scadenza, l'Italia si è quindi dovuta adeguare alla situazione, rendendosi conto forse troppo lentamente della portata della faccenda. La riassegnazione della banda a 700 MHz, utilizzata da molte emittenti nel nostro paese, porterà infatti alla scomparsa di numerosi canali televisivi. Un'eventualità che ha messo sotto pressione il governo, che sarebbe in questo caso costretto a pagare ingenti risarcimenti per il mancato rispetto degli accordi sulle licenze di trasmissione, stipulati nel 2012 e con scadenza ventennale. Ecco allora che sorge il grosso problema: come salvare le emittenti televisive senza esborso di denaro, destinando comunque la banda 700 MHz per la rete mobile, come prescritto dalla direttiva Europea?

Qui entra in gioco il DVB-T2. Il nuovo standard garantirebbe infatti una migliore gestione della banda, permettendo di mantenere intatto il panorama televisivo italiano per come lo conosciamo attualmente, anche rinunciando alle frequenze tra i 694 e i 790 MHz. Per broadcaster e governo il problema sarebbe quindi praticamente risolto. Purtroppo, soltanto una piccolissima parte degli apparecchi televisivi e dei decoder domestici sono al momento compatibili con il nuovo standard. Ecco quindi che diverrebbero necessari nuovi acquisti, con esborsi di denaro più o meno importanti, seccature e fastidi che al solito coinvolgerebbero larga parte della popolazione, con gli utenti anziani tra i più colpiti. Difficile che l'opinione pubblica possa digerire facilmente una situazione di questo tipo, e le prime avvisaglie di un generale malcontento si stanno già facendo sentire, soprattutto sul web. Una parte dei cittadini, però, potrebbe accettare il passaggio più di buon grado se venissero illustrati in maniera più dettagliata i vantaggi assicurati dal nuovo digitale terrestre.


la foto di televisori 4K

I vantaggi

La nuova versione del digitale terrestre DVB-T2 assicurererà un indubbio aumento della qualità visiva e sonora dei canali televisivi, con maggiori contenuti ad alta definizione ed una migliore gestione del segnale da parte dell'emittente. Va inoltre considerato che in Italia, il passaggio al nuovo standard, avverrà in contemporanea con l'adozione del codec HEVC, decisamente più efficiente dell'attuale MPEG2/MPEG4. L'utilizzo della nuova codifica è stato fortemente voluto dalle emittenti, che hanno individuato proprio in questo nuovo sistema il vero punto di forza di tutta la piattaforma DVB-T2, senza il quale lo switch avrebbe avuto meno senso. Grazie all'HEVC, i broadcaster saranno in grado di attuare una migliore compressione delle trasmissioni senza sostanziale perdita nella qualità visiva. Un processo che per l'emittente televisiva ha un'enorme importanza: con la medesima banda utilizzata attualmente, sarà possibile quindi inviare un maggior quantitativo di canali o contenuti ad elevatissima risoluzione e dall'eccellente livello visivo e sonoro. Con il DVB-T2 e l'HEVC sarà possibile avere trasmissioni in altissima definizione, anche 4K e 30/50p (immagini al secondo), con il supporto per la tecnologia HDR, per colori ancora più naturali e vividi.

Ecco perché il passaggio al nuovo digitale terrestre potrebbe essere molto vantaggioso in termini di qualità complessiva, almeno dal punto di vista tecnico, sebbene rimangano al momento molti dubbi sull'effettiva resa nella pratica. Il rendimento del nuovo codec infatti potrebbe essere decisamente più basso, non in linea con i risultati attesi dalle emittenti. Questo per tantissime cause, in primis l'aspra morfologia della nostra penisola e per delle infrastrutture spesso vecchie e non all'altezza. A questo va aggiunto un ulteriore punto importante: non tutti i broadcaster potrebbero essere aperti al rinnovamento della propria rete, preferendo riservare il nuovo codec, ed i suoi vantaggi, esclusivamente per i contenuti a pagamento, come eventi sportivi o film in prima visione, o preferendo il mero aumento del numero dei canali nel proprio pacchetto LCN, purtroppo non is può avere uno e l'altro.


un bollino dvbt2

Quando avverrà il passaggio al DVB-T2?

Confidando in un passaggio al DVB-T2 che sia realmente vantaggioso per tutti, analizziamo ora, per quanto ci è possibile, tempi e modalità con cui avverrà l'abbandono dell'attuale tecnologia. Il cambio avverrà, come già detto in precedenza, entro il 2020, siccome siamo in Italia diciamo che useremo l'elasticità quindi 2022. Non sono ancora chiari gli step che porteranno al cambiamento definitivo, ma sarà difficile che possa verificarsi una situazione simile a quella passata, con un periodo di transizione in cui vecchio e nuovo standard funzioneranno contemporaneamente. Se infatti analogico e digitale sono andati a braccetto per parecchi mesi, discorso diverso potrebbe toccare al nuovo DVB-T2. Attualmente la maggior parte delle frequenze televisive è già satura, e non permette quindi l'aggiunta di nuove trasmissioni a quelle attualmente esistenti. Se consideriamo poi la necessità di liberare la banda a 700MHz, diventa chiaro che una gestione in "Simulcast" diventa davvero difficile. Ecco che quindi il rischio di uno switch-off brusco ed immediato diventa invece seriamente probabile, con tutti i problemi che un evento del genere potrà causare. Per fortuna mancano ancora alcuni anni, con parecchio tempo a disposizione per prepararsi al secondo switch-off.


Il nuovo bollino

Ma come possiamo capire se i nostri apparecchi sono pronti al nuovo standard? 

Potrebbe non essere così semplice, almeno non come aveva previsto il Governo, che con la legge 44/2012 ha imposto la vendita esclusiva, da gennaio 2017, di televisori con supporti DVB-T2 e HEVC. Peccato che non abbia previsto la grande riluttanza di costruttori e negozi nel gettare al macero una quantità esorbitante di televisori nuovi. I negozi infatti se ne stanno fregando della legge e vendono entrambi i tipi di tv, per fortuna è facile riconoscerli dal prezzo. Chiunque acquisti un TV nuovo non compatibile, nel 2020 avrà gli stessi problemi di tutti quelli che hanno un vecchio HDTV digitale, attenzione però, in questo momento si potrebbero fare grandi affari. La conseguenza per la maggior parte di noi sarà il dover acquistare un decoder esterno, smettendo di utilizzare quello interno al tv con un costo di almeno 200€. Il nuovo codec richiede un device decisamente più potente, con processori dedicati alla transcodifica del segnale. Tutto questo si tramuta in apparecchi decisamente più costosi, non aspettiamoci quindi le cifre di quelli economici venduti fino a qualche mese fa. Tuttavia chi deve acquistare ora un televisore potrebbe puntare alla massima qualità, dimensione e caratteristiche, fregandosene di DVB-T2 e HEVC, contrattare un cospicuo sconto, considerando poi la spesa del decoder nel 2020. In questo modo si potrebbe risparmiare anche 600-1200€.

Per chi invece non vuole problemi o la seccatura del decoder esterno, attenzione alla compatibilità DVB-T2 che viene indicata direttamente sulla confezione con il relativo bollino. Diverso è il discorso riguardante la codifica HEVC. Un TV DVB-T2 ma senza supporto HEVC non sarà infatti compatibile con il nuovo digitale terrestre.

In entrambi i casi preparatevi, l'esborso di denaro tra antenne (accidenti mi sono dimenticato che sarà necessario anche il rifacimento di antenne e centraline, visto che sono accordati alle frequenze che cambieranno), decoder e/o TV potrebbe quindi essere ingente, anche se eventuali incentivi da parte dello stato non sono affatto da escludere, oppure no visto il debito pubblico, vedremo.

Letto 6135 volte Ultima modifica il Lunedì, 13 Gennaio 2020 10:06
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