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Domenica, 02 Febbraio 2014 01:00

#Frutta: Il kiwi consigli per coltivazione e acquisto #Orto

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la pianta è a pergola dall'alto si vedono le foglie e i grappoli di kiwi ricordando il caldo dell'estate e l'ombra piacevole

Il kiwi è un frutto dal sapore acidulo, dalla polpa verde e soda e dalle molteplici proprietà.

Oggi l'Italia è il paese che coltiva maggiori quantità di kiwi in Europa e qualcuno dice anche al mondo, seguita dalla Nuova Zelanda, dalla Francia, dal Cile e da poche altre nazioni. Inizialmente le coltivazioni di kiwi in Italia cominciarono in Trentino, nelle zone dove tradizionalmente si coltivavano soltanto prugne e mele; oggi esistono coltivazioni di kiwi anche al sud nel Lazio e in Campania e al nord anche nel Friuli e in Veneto.

Kiwi è anche la pianta il cui nome botanico è actinidia deliciosa, o actinidia chinensis; queste piante sono molto diffuse in Asia, e in particolare in Cina, dove il frutto viene utilizzato dall'uomo da secoli. In Cina non esistono molte coltivazioni, in quanto la disponibilità delle piante allo stato selvatico ne rende inutile la coltivazione.


LA PIANTA

Da un punto di vista botanico l'actinidia è una liana, ovvero un arbusto rampicante, che produce sottili fusti in grado di abbarbicarsi su qualsiasi sostegno; in Italia si coltivano degli ibridi, derivati da actinidia deliciosa, che vengono allevati come le viti, a formare filari. Hanno fusti sottili, con corteccia scura, e grandi foglie ovali o cordiformi, caduche.

il fiore del kiwi è bellissimo 5 petali larghi e grandi e all'interno due corone di piccoli stami una gialla con all'interno un pennello di stami gialli

Il Kiwi è una pianta dioica, ovvero una pianta i cui fiori non sono ermafroditi, i due sessi si trovano su piante diverse. Di solito viene piantato un esemplare maschio con più femmine in rapporto 1/6, 1/8); entrambi gli esemplari fanno fiori, quelli femminili sono bianco giallastri e piuttosto appariscenti (diametro 4-5 cm), quelli maschili sono invece un po' più piccoli.

I fiori si aprono a fine primavera, inizio estate (quindi tra fine maggio e giugno) e i frutti si raccolgono all’inizio dell’inverno, tra ottobre e novembre.

I frutti di actinidia deliciosa hanno buccia marrone, pelosetta, con grande contenuto di tannini, che la rende immangiabile; la polpa è verde, punteggiata dai piccoli semi scuri, che si attaccano con dei filamenti ad una parte carnosa più chiara che percorre il centro del frutto. In Asia esistono altre specie di kiwi, ad esempio actinidia chinensis ha polpa gialla, ma esistono anche kiwi a polpa aranciata o rosata; per qualche strano motivo le varietà orticole con frutti dalla polpa di colore più usuale per un frutto, quindi non verdi, non hanno avuto lo stesso successo sulle tavole europee; per questo motivo in Italia si coltivano prevalentemente varietà derivate da kiwi a polpa verde.

Prima di raccogliere i frutti, o anche di sceglierli al momento dell’acquisto, è bene accertarsi a che grado di maturazione siano: kiwi non maturi infatti possono risultare poco dolci. Se si acquistano kiwi poco maturi si può ovviare al problema ponendoli insieme a della frutta, come le mele, che rilascia un gas, l’etilene, che accelera il processo di maturazione del kiwi. Pur essendo la pianta di origine cinese, i kiwi sono di origini neozelandesi, e sul mercato la varietà che si trova più frequentemente è quella classica a polpa verde. Tuttavia è da poco arrivata sui nostri mercati una varietà di kiwi chiamata “Golden Kiwi” e caratterizzata dall’avere una polpa gialla e dal sapore molto più dolce e meno aspro rispetto ai kiwi tradizionali.


CONSIGLI

STAGIONALITÀ: il periodo migliore per trovare dei kiwi va da novembre a maggio/giugno. Durante gli altri mesi è comunque sempre disponibile perché importato.

ACQUISTO: il kiwi migliore è quello sodo che matura con il tempo per cui vi consiglio di acquistare sempre il frutto più duro perché in breve tempo maturerà e acquisirà un sapore dolciastro. Lasciate stare i kiwi molli oppure sfatti perché hanno perso gran parte della loro acqua.

CONSERVAZIONE: il kiwi si conserva a temperatura ambiente e se è troppo duro potete metterlo accanto ad una mela direttamente nel cesto della frutta perché in questo modo nel giro di un paio di giorni comincerà a maturare. Si conserva in frigorifero, una volta maturato, per circa 5 giorni se messo dentro un sacchetto di plastica.


COLTIVAZIONE

Queste piante sono originarie di zone del mondo che presentano un clima abbastanza diverso da quello mediterraneo; ciò di cui necessitano per svilupparsi consiste in una buona umidità, e estati molto calde.

In effetti per ovviare alla siccità estiva, in Italia i kiwi vengono irrigati durante il periodo estivo, e nelle zone con clima particolarmente siccitoso, si preferisce porre a dimora le piante in una zona semi-ombreggiata, in modo da ripararle dal sole cocente nelle calde giornate estive. Oltre a questo, per mantenere il terreno abbastanza umido e fresco, si tende a pacciamarlo, per tutto l'arco dell'anno, in modo da mantenere parte dell'umidità vicino al piede delle piante.

In genere non temono il gelo, anche se intenso, anche se occasionali nevicate tardive, o gelate molto intense, provocano il deperimento dei rami più vecchi, e possono causare annate prive di frutti.

I kiwi, come tutti ormai sappiamo, sono piante dioiche, ovvero i fiori maschili ed i fiori femminili sbocciano su piante distinte; per ottenere un buon raccolto in genere si consiglia di avere almeno un esemplare maschile, ogni 3-4 esemplari femminili, ovviamente piantati vicino.

I frutti vengono prodotti su rami dell'anno precedente, è quindi importante che la potatura non vada ad asportare tutta la vecchia vegetazione; in genere si potano i rami più deboli e sottili, ed i rami più vigorosi vengono mantenuti con circa 5-6 gemme. Si procede in autunno o in inverno, dopo aver raccolto i frutti: si accorciano i rami che hanno portato frutto, e si lasciano sviluppare invece i rami che non ne hanno portati, eventualmente accorciandoli leggermente.

Una seconda potatura si può praticare quando la pianta è in piena vegetazione, in estate, per alleggerire la chioma, che spesso diviene molto fitta, e per rimuovere parte dei frutti, se fossero in quantità eccessiva.

In pratica si continua a stimolare lo sviluppo delle nuove ramificazioni, a scapito delle vecchie, in n continuo rinnovamento della pianta; questo perché i rami vecchi tendono a smettere di fiorire, e quindi di fruttificare.

La riduzione del numero di gemme non serve ad aumentare la produzione, ma al contrario a diminuire il numero di frutti per pianta, perché un grande numero di kiwi su un arbusto, significa ottenere frutti molto piccoli, e un eccessivo impegno per la pianta.

Si tratta di piante rampicanti molto vigorose, quindi oltre alla potatura, che serve come controllo dello sviluppo degli arbusti, è fondamentale annaffiare in caso di siccità, da maggio fino a settembre, e concimare periodicamente gli arbusti; si fornisce quindi dello stallatico in autunno, interrandolo leggermente ai piedi delle piante, e del concime granulare a lenta cessione a fine inverno.

FRUTTETO

Per meglio coltivare i kiwi è quindi consigliabile posizionarli in una zona luminosa del frutteto, con almeno alcune ore di sole ogni giorno; la quantità di ore di sole a cui possiamo tenere i kiwi dipende dal clima del luogo in cui viviamo: al sud è consigliabile tenere queste piante in una zona semi-ombreggiata del frutteto; più si sale a nord, e più è consigliabile spostare i kiwi in una zona più soleggiata.

Sono piante rampicanti, molto vigorose, se lasciate sviluppare senza controllo possono divenire anche invasive; anche dei kiwi ben coltivati e potati necessitano di una buona impalcatura dei filari, in modo che possano formare ampi pergolati; in questo modo la vegetazione stessa delle piante andrà a semiombreggiare il piede delle piante; i frutti penzoleranno al di sotto della pergola, in modo da poter venire raccolti in modo più rapido.

VASO

i kiwi sono piante molto vigorose, che necessitano di ampi spazi e tanto terreno, in quanto ogni anno sviluppano fusti lunghi fino a qualche metro; in effetti non sono piante indicate alla coltivazione in vaso. Esistono dei kiwi nani, ovvero alcune varietà dallo sviluppo contenuto, che possono venire coltivati anche in poco spazio e con dei grossi vasi.


POTATURA

il Kiwi è il frutto dell'actinidia chinensis, pianta rampicante molto vigorosa, diffusa in Asia e in gran parte della Nuova Zelanda e dell'Australia, zone da cui è arrivato fino a noi l'utilizzo di questo frutto, verso la fine del XX secolo, quando in tutto il mondo si diffusero i kiwi di origine neozelandese; la coltivazione dell'actinidia in Italia ha preso molto piede, tanto che oggi l'Italia è il maggior produttore mondiale di kiwi. Le prime coltivazioni cominciarono in Trentino, oggi i kiwi si coltivano anche in Veneto, Piemonte, Friuli, Lazio, Puglia e Campania. Si tratta di una pianta rampicante molto fruttifera e vigorosa, e come ormai tutti sanno è una pianta dioica, ovvero i fiori maschili ed i fiori femminili sono presenti su piante diverse; per avere un buon raccolto occorre almeno una pianta maschile ogni 5-6 piante femminili.

Come giustamente fa il tuo futuro suocero, sono piante che vanno potate come le viti; bisogna però ben capire cosa significa questa frase; infatti se la tecnica di potatura ed il periodo sono decisamente simili a quelle attuate per la vite, in effetti l'actinidia si lascia un poco più lunga e con più rami e gemme, perché una singola pianta può sopportare più rami e frutti rispetto a quanti ne sopporta una vite (quindi in effetti avete ragione entrambi).

Quindi si potano le actinidie in febbraio-marzo (a fine inverno, quando non c'è più rischio di gelate intense); si procede potando vicino alla base i rami che hanno fruttificato l'anno precedete, e sui restanti rami si lasciano circa 5-6 gemme; se alla base della pianta si formano dei succhioni vigorosi, li si elimina; allo stesso modo si eliminano rami rovinati o intrecciati o che si sviluppano troppo fitti.

In molte zone, ogni 2-3 anni si pratica una potatura di svecchiamento, ovvero si accorciano tutti i rami, lasciandone solo un paio con almeno 3-4 gemme, per favorire lo sviluppo di una vegetazione più forte; questo tipo di potatura può portare ad uno scarso raccolto nell'anno in corso, ma favorisce raccolti più abbondanti negli anni a venire.

Quando sulla pianta sono già presenti i frutti, in genere si cimano i rami che portano i frutti, fino a 2-3 foglie dopo l'ultimo frutto, e si accorciano leggermente i rami che non portano frutti.

I kiwi sono piante resistenti, una volta a dimora da tempo, anche se è bene posizionarli in una zona del giardino riparata dal vento; necessitano di una concimazione a base di stallatico da fornire a ogni anno, a fine inverno; le annaffiature sono importanti, soprattutto quando la bella stagione si presenta siccitosa, ma evitiamo di lasciare le piante costantemente in un terreno umido o con acqua stagnante. Queste piante non amano terreni con PH molto alti, superiori a 7, dove spesso producono scarsi raccolti.

Letto 9598 volte Ultima modifica il Domenica, 02 Febbraio 2014 08:44
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