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Giovedì, 11 Ottobre 2012 02:00

Yoga e cura dell’orto: cinque punti in comune

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Piccolo quanto bellissimo giardino acquatico, un cerchio di 6-8 metri di diametro diviso a spicchi quadrati - sono piccole vasche chiuse piene d'acqua che racchiudono un tipo di pianta sono circa 24 al centro è più alto in questo punto arriva l'acqua che si riversa a cupola su tutte le altre vasche

Una disciplina antica come lo yoga ed attività praticate da millenni come la cura e la coltivazione dell'orto, se osservate da vicino e nel loro insieme, possono rivelare delle inaspettate somiglianze.

Entrambe le attività richiedono movimento, pazienza, perseveranza, attenzione, concentrazione e dedizione in modo che possano dare i propri frutti, sia in termini di benefici per la salute del corpo e della mente, sia in senso prettamente letterale. Ecco dunque quali sono i cinque punti in comune che ho potuto individuare:


1) Concentrazione

Come nella pratica dello yoga, anche nella cura dell'orto e del giardino è necessario esercitarsi all'attenzione ed alla concentrazione. Prendersi cura dell'orto, così come compiere degli esercizi di yoga, può rappresentare uno svago dalle proprie attività lavorative, ma questo non significa che la mente dovrà vagare a proprio piacimento. Essere attenti e concentrati significa svolgere tutte le azioni necessarie alla cura dell'orto nell'ordine giusto, imparare a tenere un calendario della semina, della crescita e della raccolta di erbe e ortaggi, non sprecare acqua e saper scegliere i momenti più adatti per prendersi cura delle proprie piante, così come, per lo yoga, di corpo, mente e salute. Essere concentrati, ma allo stesso tempo rilassati, prevede di seguire la propria intelligenza interiore, in grado di suggerire le azioni da compiere per la cura del giardino o dell'orto, così come per l'esercizio di articolazioni e muscoli, sul tappetino.


2) Respiro

Trascorrere del tempo nel verde del proprio orto o del proprio giardino significa avere l'occasione di respirare a pieni polmoni l'ossigeno proveniente da esse e le loro fragranze, soprattutto nel caso di erbe aromatiche e fiori profumati, regalandoci una sorta di aromaterapia naturale benefica sia per il corpo che per la mente. Nello yoga il respiro è un'attività centrale nella coordinazione dei movimenti, che vengono solitamente guidati dal ritmo dato da inspirazione ed espirazione. I respiro ci può guidare per compiere in maniera ancora più semplice, concentrata e proficua per l'organismo, anche nei movimenti necessari nella cura dell'orto e del giardino, compresi piegamenti, torsioni del busto e sollevamento di oggetti pesanti, operazioni da effettuare sempre con cautela in modo da non arrecare danno alla schiena o alle articolazioni.


3) Pazienza

Nella cura dell'orto e del giardino, così come nello yoga, occorrono pazienza ed attesa. E' necessario avere pazienza nell'attendere che quanto abbiamo seminato cresca pian piano e nei mesi successivi dia i propri frutti, seguendo il proprio ritmo. La pazienza si lega alla perseveranza di non rinunciare alla semina di ortaggi o di fiori nonostante i primi tentativi falliti. Alcune posizioni di yoga non riescono al primo tentativo. Lo yoga è un percorso che richiede pazienza e perseveranza. Possono occorrere mesi o anni per raggiungere la perfezione di alcune asana, giorni e settimane di esercizio per progredire. L'attesa paziente, in entrambi i casi, saprà premiarvi sempre.


4) Condivisione

Lo yoga insegna che ogni individuo è parte di un tutto universale, di cui ognuno di noi è quindi responsabile. Il compito di salvaguardare quanto di più prezioso abbiamo è più semplice se è condiviso. Allo stesso tempo, si possono condividere forza, impegno e pensieri. La condivisione tocca anche ciò che noi coltiviamo, siano essi frutti o fiori. Potremmo decidere di insegnare a qualcuno le nostre abitudini nella cura dell'orto e del giardino, di chiedere aiuto regolarmente ad una persona amica per lo svolgere le attività quotidiane di annaffiatura, raccolta o potatura. Potremmo imparare a comprendere che ciò che coltiviamo è parte di un vero e proprio ecosistema, che la presenza di animaletti o insetti nell'orto è da considerarsi normale, che non sono necessari pesticidi e che la coltivazione dell'orto casalingo può avvenire in maniera completamente biologica.


5) Meditazione

Con una definizione un po' generica, meditare equivale ad essere consapevoli di qualunque cosa si stia facendo (o non facendo) in quel determinato istante, senza agire in modo automatico, con disattenzione o peggio ancora con svogliatezza. Il segreto, semmai possa definirsi tale, è tutto qui: essere o diventare consapevoli, per quanto possibile, dei propri atti, senza tensioni, aspettative, con scioltezza, senza prefigurarsi nulla  ... 
Il senso del presente, del qui e ora, conduce via via ad un rilassamento interiore che consente di percepire la vita per ciò che è.

Per meditare è sufficiente prestare attenzione, osservare, con tanta tanta pazienza, perseveranza, in silenzioso raccoglimento. Un esempio. Se getti un sasso in un laghetto la superficie s'increspa. Le piccole onde che si formano sono come i pensieri. Ma se attendi un po' le onde si placano, i pensieri svaniscono, la mente si calma. Per far ciò non devi concentrarti sulle onde, ma osservarle e attendere.

In particolare, la concentrazione è solo la fase iniziale di talune tecniche, ma la meditazione in sé non è concentrazione.

I modi per realizzare quello stato di calma e di quiete cui abbiamo appena accennato sono pertanto indicati, nell'accezione corrente più comune, con "tecniche di meditazione". L'oggetto della propria attenzione varierà secondo gli esercizi. Ma l'obiettivo sarà sempre il raggiungimento di uno stato d'animo vigile e nel contempo rilassato, una situazione di relax permanente che si approfondirà sino allo schiudersi della dimensione interiore.

A volte è arduo star lì quieti, attenti e fermi. Siamo così coinvolti da non riuscire a indugiare nemmeno un istante. Ed ecco gli artifici, i metodi, ecc., ma il punto è sempre lo stesso. Quell'identico, immutabile, intramontabile fulgido silenzio cui segue un senso d'integrazione, soddisfazione e completezza, un'energia tale da riuscire a superare con intelligenza numerosissimi ostacoli, una partecipazione esistenziale eccellente, ma senza eccessivi o superflui coinvolgimenti e sterili identificazioni emotive. Chiaro?

Tuttavia non basta essere vagamente consapevoli.

Letto 9779 volte Ultima modifica il Giovedì, 30 Gennaio 2014 08:12
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