Percentuali che potrebbero migliorare notevolmente con un intervento tempestivo: se i testimoni iniziassero la rianimazione cardiopolmonare (RCP) prima dell'arrivo dell'ambulanza le possibilità di sopravvivenza della vittima aumenterebbero di due/tre volte. Nel 70% dei casi l'arresto cardiaco avviene in presenza di testimoni, ma la maggior parte dei cittadini italiani non sa come fare la rianimazione cardiopolmonare. Aumentando la percentuale dal 15% al 50-60% dei casi si potrebbero salvare circa 100mila persone all'anno. Inoltre un recente sondaggio ha rivelato che solo l'1% degli intervistati conosce la frequenza di compressioni toraciche da eseguire e solo il 2% sa quale sia il corretto rapporto compressioni/ventilazioni. Alla scarsa consapevolezza della popolazione si deve aggiungere la paura a intervenire in particolare a utilizzare il defibrillatore. D'altro canto focalizzare l'attenzione soltanto su questo dispositivo è un errore perché solo un arresto su quattro ha un ritmo che può essere trattato in tal modo.