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Sabato, 06 Ottobre 2012 02:00

Raccolte Differenziate: arrivato ultimo rapporto istat

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nicedie.it - Raccolta differenziata

Lo scorso anno è calata la produzione di rifiuti nel nostro Paese, mentre la raccolta differenziata è aumentata dell'1,8%, arrivando a una percentuale complessiva del 33,4%. Lo rivelano gli Indicatori ambientali urbani pubblicati dall'Istituto nazionale di statistica.

I dati si riferiscono ai capoluoghi di provincia e parlano di una quantità di rifiuti pro capite che nel 2011 si è attestata sui 590 chilogrammi annui, calando del 3,1% rispetto ai 609 dell'anno precedente. In aumento, invece, la raccolta differenziata, che su scala nazionale ha raggiunto il livello medio del 33,4%, 1,8 punti percentuali in più rispetto alla fine del 2010.

I capoluoghi più virtuosi, da questo punto di vista, sono quelli del Nord, dove la differenziata raggiunge il 44,9%. Anche al Sud, comunque, l'Istat registra un miglioramento: se pure il livello complessivo di raccolta differenziata raggiunge solo il 19,5% l'aumento su base annua è stato dell'1,2%. Segno che con lo sforzo delle istituzioni e la collaborazione dei cittadini non c'è obiettivo che non si possa raggiungere.


I rifiuti, la loro gestione ed il relativo smaltimento rappresentano una delle grandi priorità ambientali, poiché coinvolgono tutti gli ambiti e tutto il territorio: dalle campagne al tessuto urbano. Nel 2008 l'Unione Europea ha promulgato la direttiva quadro sui rifiuti che sancisce la nascita della "società del riciclaggio", ovvero una società che cerchi di evitare la produzione di rifiuti e di utilizzarli come risorse.

Da questo concetto nasce la necessità di promuovere e facilitare la raccolta differenziata delle varie frazioni che compongono i rifiuti solidi urbani, tra cui gli scarti di cucina che rappresentano la parte più importante dei rifiuti prodotti quotidianamente, con l'obiettivo di produrre energia e compost, chiudendo il ciclo del carbonio organico. La direttiva dà inoltre libertà agli stati membri di adottare misure specifiche riguardo alla frazione organica. Grazie alla sensibilità delle amministrazioni locali, l'Italia è all'avanguardia nello studio di soluzioni che ottimizzano costi e risultati dei sistemi di gestione integrata dei rifiuti urbani.

Alla base di una raccolta differenziata efficace ed efficiente c'è una gestione corretta della componente organica dei rifiuti; studi condivisi dalla comunità scientifica e dai tecnici che si occupano di raccolte differenziate, mostrano infatti che -una volta sottratta la componente che genera odori e liquami- le frazioni rimanenti si prestano ad una gestione meno impegnativa, sia sotto il profilo del conferimento che della frequenza di raccolta.


In occasione della premiazione «Comuni Ricicloni 2012» il Ministro dell'Ambiente Corrado Clini ha detto:

Promuovere la cultura del riciclo e del riuso è uno dei "fondamentali" sociali per consentire all'Italia di allinearsi all'Europa in materia di gestione dei rifiuti e, soprattutto per attuare quella "rivoluzione" ambientale ed economica che vede il rifiuto non più come uno scarto, un problema, bensì come una risorsa anche economica, capace di innescare e alimentare una filiera produttiva. E quindi di dare anche lavoro in un settore della green economy. La mappa dei "Comuni Ricicloni", disegnata anche quest'anno da Legambiente, ci restituisce il consueto quadro a macchia di leopardo dove eccellenze, al nord come al sud, si alternano a carenze gravissime, basti pensare alla situazione di Roma. Occorre insistere nel costruire progetti e mentalità. Il Ministero dell'Ambiente con la sua campagna "Faladifferenza" sta raccogliendo un quadro interessante e complesso di micro-realtà locali ma, al contempo sta verificando quando sia sentita finalmente fra i cittadini l'esigenza di differenziare i rifiuti.Istituzioni e società civile possono e devono lavorare insieme per questo comune obiettivo che è di civiltà ma anche di sviluppo.

Letto 5385 volte Ultima modifica il Sabato, 06 Ottobre 2012 09:46
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