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L'8 luglio 1947 scoppia il caso Roswell, il fatto più eclatante sul fenomeno UFO

L'8 luglio 1947 (77 anni fa) compare in prima pagina, sul quotidiano locale [Roswell Daily Record] la cronaca di uno strano fatto: Un oggetto volante non identificato (UFO, dall'acronimo in inglese), o perlomeno che non era stato identificato inizialmente, cade in un ranch vicino a Roswell, New Mexico, allora una città di 30mila abitanti, comunità composta soprattutto da allevatori e militari della vicina base. Non ci sono danni né feriti, ma i proprietari dei terreni circostanti vengono subito allontanati con la forza da truppe militari e la zona viene transennata.

Il fatto assume dimensioni diverse soprattutto perché rapportato agli strani avvistamenti dei giorni precedenti, sia durante il giorno che durante la notte, di oggetti volanti che da terra non erano identificati, intervallati da avvistamenti di caccia della vicina base militare in volo. Tutti i materiali sono repertati e recuperati ma per questa operazione sono necessari diversi giorni e questo contribuisce ad alzare la tensione.

Come se non bastasse, l'ufficio per le relazioni pubbliche della Roswell Army Air Field (RAAF), la base aerea dell'Aeronautica militare statunitense a circa 5 chilometri di distanza dalla città, con lo scopo non riuscito di stemperare la situazione, diffonde un comunicato in cui si dice che i militari della base avevano recuperato da un ranch diversi rottami appartenenti a un [disco volante]. La notizia fu ripresa dai quotidiani nazionali fino a diventare molto famosa.

Nei giorni seguenti la versione del ritrovamento di un disco volante fu quindi categoricamente smentita dal governo e dall’esercito degli Stati Uniti. I rottami trovati al ranch di Brazel vicino a Roswell erano stati portati a Dallas, in Texas, per essere controllati e analizzati, e gli esperti avevano identificato l’oggetto come un pallone sonda, utilizzato da una stazione meteorologica del luogo per rilevare la velocità e la direzione dei venti ad alta quota. Il personale della base aerea di Roswell non era a conoscenza della sua esistenza e per questo motivo era stata fatta confusione. Alcuni giornali pubblicarono le foto dei rottami, a dimostrazione del fatto che si trattava di un pallone sonda e non di una navicella aliena. Il caso fu così risolto e in poche settimane i media persero interesse per l’incidente di Roswell.

Tuttavia continuò a serpeggiare un'altra verità, a cominciare dalla testimonianza del proprietario del ranch che continuò ad asserire che non aveva visto nessun telo del pallone e che l'oggetto schiantato era di notevoli dimensioni, tant'è che ci sono voluti diversi giorni e soprattutto diversi camion per trasportare i rottami, e qualcuno aveva notato anche delle ambulanze.

Se ne tornò però a parlare ufficialmente, solo all’inizio degli anni '80, dopo che l’ufologo (e fisico) Stanton T. Friedman andò a Roswell per intervistare alcuni testimoni dell’incidente e ottenne un’intervista con Jesse Marcel, il maggiore dell’esercito che nel 1947 aveva mostrato alla stampa i rottami rinvenuti nel ranch. Marcel confidò a Friedman che la versione del pallone sonda era un falso, creata appositamente dall’esercito e dal governo per nascondere la verità su ciò che era realmente precipitato a Roswell. La scoperta di Friedman fu raccontata nel saggio The Roswell Incident di Charles Berlitz and William Moore, che in precedenza si erano occupati di altri “misteri” della storia americana e del cosiddetto Triangolo delle Bermuda.

L’ipotesi di Friedman era che i rottami trovati nel ranch di Roswell fossero di un’astronave colpita in volo. In The Roswell Incident si diceva inoltre che fossero stati ritrovati i corpi di alcuni alieni che facevano parte dell’equipaggio del disco volante. Le ipotesi di Friedman fecero molto discutere e contribuirono a riportare di attualità l’incidente di Roswell. Negli anni seguenti uscirono altri libri sul tema, con l’aggiunta di nuovi particolari su quello che veniva considerato l’incidente di un’astronave aliena.

Nella prima metà degli anni '90 circolò un filmato che mostrava la presunta autopsia di un alieno ritrovato a Roswell. Fu messo in circolazione da un produttore britannico, Ray Santilli, e fu trasmesso da diverse televisioni in giro per il mondo: anche in Italia, dalla Rai. Un’analisi dimostrò poi che il filmato era un falso, realizzato anche alquanto rozzamente e con diversi anacronismi rispetto al 1947. Lo stesso Santilli qualche anno dopo confermò che il suo filmato era fasullo.

Nella seconda metà degli anni '90, in risposta alle ricostruzioni spesso molto fantasiose sull’incidente di Roswell, l’Aeronautica statunitense produsse due rapporti ufficiali sull’argomento. I documenti chiariscono che l’oggetto che si schiantò sul ranch di Roswell non era in effetti una sonda meteorologica, ma un pallone sonda appartenente al progetto segreto Mogul, il cui scopo era tenere sotto controllo particolari attività militari dell’Unione Sovietica. Erano palloni sonda molto grandi, compatibili con il tipo di rottami che furono rinvenuti dopo l’incidente di Roswell. Il pallone in questione era stato lanciato dalla base aerea di Alamogordo, sempre nel New Mexico, a una distanza che giustificava la caduta dei rottami nella zona del ranch. Gli avvistamenti di oggetti non identificati da parte della popolazione nei giorni prima dello schianto erano quindi legati alle operazioni di spionaggio delle sonde militari.

 

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