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Sabato, 21 Dicembre 2013 02:00

#Oggi è il 21 Dicembre - #SolstizioInverno e genetliaco di Neapolis #Napoli

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Cartina della università di Gerusalemme del 1615Cartina del 1615

Conclusione

In conclusione, due dati astronomici legati al solstizio d’inverno [gli angoli di 36 gradi e 22 gradi e ½] e la ripartizione della direttrice [OPQ] in 6 e 5 stadi (extra ed intra moenia) furono gli elementi costitutivi della planimetria di Neapolis nel disegno dei fondatori. Lo comprova la evidenza di Spaccanapoli, che parte dal piede della collina osservatorio, nella funzione di linea misurativa di base, e di S.Gregorio Armeno in quella di gnomone astronomico, altrettanto manifesta e convalidata dal culto dei Diòscuri. Determinante per la perimetrazione e per l’intero impianto è anche l’esatto andamento della linea ovest-est [TQ] tra gli estremi dei decumani superiore ed inferiore (note 21 e 22).

La fondazione di Neapolis risulta precisamente iscritta, con un crisma religioso e scientifico insieme, in una singolarità naturale della sua localizzazione geografica, una caratteristica che è facile verificare, se al mattino di un 22 dicembre si guarda il sorgere del sole dalla certosa di San Martino. Il primo raggio che poco dopo le 7 e ½ tracima dai monti Lattari forma un angolo di 36 gradi con l’est astronomico.

Il dato, come è logico, si riferisce non al levarsi del sole dall’orizzonte, ma al suo sorgere visibile dalla sommità della giogaia montuosa. Per il variare della obliquità dell’eclittica, l’angolo reale con l’est varia leggermente nel corso dei secoli, ma dalla Napoli del V secolo avanti Cristo fino ad oggi la misura di 36 gradi è rimasta una buona approssimazione del valore effettivo, che differisce da essa solo di qualche frazione di grado. Chi osserva quel fenomeno, si trova ad ammirare la chiave unica del progetto urbanistico della antica Neapolis.

Via Forcella, che con quello stesso angolo diverge dalla “plateia” di fondazione, proprio là dove questa è tagliata dal cerchio inscritto nel perimetro della città, si rivela, dunque, come l’atto di consacrazione pitagorica di Napoli alla divinità che presiede all’ordine matematico dell’Universo.


Letto 41906 volte Ultima modifica il Sabato, 21 Dicembre 2019 08:28
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