BELZEBÙ ABITA A PORTA ROMANA
Mentre in città infuriava la peste del 1630, la stessa dei Promessi Sposi, il marchese Ludovico Acerbi passeggiava per la città facendo sfoggio di eleganza. Nella sua dimora, un austero palazzo che ancora oggi si può ammirare al numero 3 di via di Porta Romana, imbandiva sontuosi ricevimenti. Dalle finestre si sentivano tintinnare i bicchieri, musica e risate, mentre in strada i poveracci sputavano sangue e i monatti raccoglievano carrettate di cadaveri. Piedimonte, che nel suo libro passa in rassegna un gran numero di casi di satanismo, rievoca questa storia perché all'epoca, nel '600, il marchese Acerbi era considerato l'incarnazione del diavolo. Una fama acquisita grazie alla frenetica vita sociale, nonostante la quale restò immune al contagio assieme a tutti i suoi abituali ospiti. La leggenda è rimasta impressa a distanza di cinque secoli nella memoria popolare. Al punto che ancora oggi si sente dire: «Belzebù un tempo abitava a Milano. In corso di Porta Romana».