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Giovedì, 18 Ottobre 2012 02:00

Baby bullismo

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Scende l’età in cui vengono compiuti i primi comportamenti inquadrabili come atti di bullismo (ovvero comportamenti vessatori reiterati) ora riguarda i bambini di 9 - 10 anni (ultimi due anni della scuola primaria).

Aumentano invece, gli episodi di bullismo di gruppo (ovvero le baby gang –il 70% degli atti sono compiuti da un gruppo di 2-3 bulli) nelle scuole superiori e si registra -in tutte i tre i contesti scolastici indagati (scuole elementari, medie e superiori)- un’incidenza maggiore di un bullismo di tipo verbale e relazionale messo in atto prevalentemente in classe. Si tratta di un bullismo più subdolo, sofisticato e incisivo dal punto di vista psicologico e quindi ancora più pericoloso per la vittima che si isola (scende la percentuale di chi si rivolge agli adulti per chiedere aiuto) ed è nascosto all'osservazione dell’adulto. Quando i bulli agiscono i compagni sono passivi e le vittime non si difendono. 

Sono i risultati più significativi dell’indagine raccolta nella pubblicazione «Il bullismo: dalla teoria alla ricerca» a cura di Daniele Fedeli ed Emanuele Bertoni (docente referente della Consulta provinciale degli studenti). 

La ricerca -tra le maggiori svolte fino ad oggi in Europa per ampiezza del campione (2500 studenti intervistati dalla scuola primaria alla superiori) e per articolazione delle domande- fornisce una fotografia del fenomeno del bullismo in provincia di Udine con alcuni dati rilevanti specie per quel che riguarda la precocizzazione di tali condotte con il rischio di una normalizzazione dei comportamenti e un aumento del livello di tolleranza della violenza.

Oltre ai dati, il volume raccoglie anche una prima parte conoscitiva e teorica che consente di inquadrare il fenomeno del bullismo da una triplice prospettiva: quella della scuola con la descrizione della normativa di riferimento, quella dello studio ambito psicopedagogico e quella delle forze dell’ordine che indaga il confine tra bullismo e comportamenti delinquenziali e criminali. Di straordinaria importanza la terza parte, in cui, sono riunite le buone prassi compiute da alcune scuole della provincia di Udine rivolte alla prevenzione e al contrasto del bullismo con riferimento a procedure innovative come l’aiuto tra pari o l’elaborazione di politiche scolastiche antibullismo.

Letto 3206 volte Ultima modifica il Mercoledì, 17 Ottobre 2012 19:14
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